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Avv.Signori: “Ha detto no al taroccamento di Inter-Lecce, frutto di millanteria”

E’ durato circa un’ora l’interrogatorio nei confronti di Beppe Signori da parte del gip Guido Salvini. L’ex attaccante del Bologna ha dichiarato: “Ho detto no alla proposta di combinare il risultato della partita...

Daniele Vitiello

E' durato circa un'ora l'interrogatorio nei confronti di Beppe Signori da parte del gip Guido Salvini. L'ex attaccante del Bologna ha dichiarato: "Ho detto no alla proposta di combinare il risultato della partita Inter-Lecce".

Uno dei suoi legali, Silvio Carioli, ha fatto sapere all'uscita che "nell'interrogatorio si è parlato solo di Inter-Lecce del 20 marzo scorso. I due commercialisti di Signori, cioè Giannone e Manlio Bruni hanno invitato Signori nel loro studio dicendogli che volevano presentargli due persone: Erodiani e Antonio Bellavista. Durante questo incontro è stato proposto a Signori, appunto, di finanziare il taroccamento di Inter-Lecce ma lui ha subito risposto con un secco no".

Inoltre, Carrioli ha spiegato che a Signori "è stato proposto di finanziare, con 40 mila euro, questo illecito per rendere arrendevoli alcuni giocatori. Beppe però ha risposto negativamente. Non si sapeva neppure se ci sarebbero stati giocatori arrendevoli e il tutto era semplicemente frutto di una millanteria di qualcuno del gruppo"

Infine, dopo essersi pronunciato sulla documentazione che sarebbe stata trovata nella casa di Signori ("semplicemente di un foglietto scritto da Signori con appuntata la cifra che lui avrebbe dovuto sborsare per finanziare questo illecito sportivo"), l'avvocato ha specificato che nell'interrogatorio non si è parlato di associazione a delinquere, accusa che, per ora, ha portato ai domiciliari l'ex calciatore.