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Berni: “Inter? Un ritorno a casa. Radja una bestia, Politano va come un treno. Brozovic…”

Le parole del terzo portiere nerazzurro

Marco Astori

Intervenuto a "Inter Player One", programma di Inter TV, il terzo portiere nerazzurro Tommaso Berni ha parlato del significato del calcio per lui, della sua esperienza con la Beneamata, ma anche della sua vita privata.

IL CALCIO E L'INTER - Per me il calcio è passione, un sogno che avevo fin da bambino. Avendoci giocato, la Premier è quella a cui do una sbirciatina. Legame con l'Inter? Un ritorno a casa, è stata la mia prima esperienza a 14 anni, mi ricordo il vecchio Appiano, ora è cambiato un po'. Lo spogliatoio? Per l'età sono il vecchio della squadra, devo trasmettere esperienza nei momenti difficili, dare una mano ai giovani e dare il massimo in allenamento. Con chi ho più legato? Siamo un bel gruppo, ma con Brozovic ci ammazziamo di risate, lo batto sempre a freccette.

MILANO - E' cambiata tantissimo: è diventata ancora più bella, mi ha colpito tanto la miriade di persone che arrivano da fuori. E' multietnica e mi piace tanto.

PREMIER LEAGUE E SERIE A - Il campionato inglese non è elevato a livello tattico, in Italia è difficile giocare con tutte. In Inghilterra conta il livello fisico e la prestanza atletica.

IL PORTIERE - Un portiere deve avere la testa, è un ruolo che ha bisogno di concentrazione e un pizzico di pazzia. Noi usiamo questo motto: "Chi ruba in campo non guadagna mai". Ci vuole dedizione.

COSA AVRESTI FATTO SE NON FOSSI DIVENTATO CALCIATORE - Non ci ho mai pensato, questa passione mi ha portato via tanto tempo: un sogno sarebbe stato essere un musicista. La cosa più importante che ho imparato? Che si può sempre migliorare.

L'OGGETTO PIU' STRANO CHE HAI - Un pezzo di asteroide comprato in America da un amico geologo.

TOP 5 ROCK N'ROLL - Johnny Cash in porta, era un grande solista come un portiere. Rolling Stones in difesa perché sono la vecchia guardia. Davanti due fantasisti come Jimi Hendrix e Pink Floyd. Davanti come non mettere i Led Zeppelin, che con il rock sfonderebbero qualsiasi porta.

QUALE CONTINENTE SCEGLI - Difficile, ma scelgo l'America del Sud, è interessante.

ARTE - La passione è nata a 23 anni. Un ex compagno aveva una famiglia esperta in questo ramo e mi portò un quaderno di arte: mi sono piano piano appassionato, ho visto una piccola sensibilità in alcuni quadri.

LIBRO - Sceglierne uno è tosto, dico "Sognavo l'Africa".

ALTRI SPORT - Guardo l'NBA, il Motomondiale e adoro il surf anche se non so farlo.

PIATTO - Bistecca alla Fiorentina.

PASSIONI - Adoro andare per mercatini, sono maniacale nel comprare oggetti strani. Adoro vedere mostre d'arte e concerti di musica.

CONQUISTA DELLA MOGLIE - E' stato un amore a prima vista. Sono stato folgorato da quel occhi e da cosa nasce cosa. Punti in comune? Tanti, abbiamo questo modo di vivere la vita godendosi ogni istante, amiamo viaggiare, ama anche lei andare per mercatini e poi ci amiamo tanto.

LE CITTA' - Londra? Metropolitana. Roma? Magica. Salerno? Bufala, quanta ne ho mangiata. Braga? Il porto, una bevanda. Genova? Bogliasco. Torino? Underground. Milano? Casa.

SCELTA PIU' IMPORTANTE - Il coraggio di andare via di casa da giovane.

MOMENTO PIU' FELICE - La nascita delle due nipoti. Mia sorella ha 11 anni più di me, la nascita del piccolo Brando è stata forte.

PEZZO MUSICALE - Dark Side of the Moon, tutto l'album.

EMOJI - Brozovic con l'Epic, ma anche ping-pong: lo batto sempre. Il biberon lo dedico a Ranocchia, padre da pochi mesi. Dorme tanto la notte, è sempre riposato la mattina (ride, ndr). L'uomo in palestra lo do a Nainggolan, ha una forza devastante, è una bestia. La macchina da corsa la do a Politano, una freccia, va come un treno. Il maestro lo do al professore Borja: sa sempre cosa dire al momento giusto. A Berni do il mondo, amo viaggiare.

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