Fabrizio Biasin giornalista di Libero e noto opinionista tv, dalle pagine del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro analizza le ultime vicende riguardanti la decisione del Tnas di dichiararsi incompetente in merito allo Scudetto del 2006:
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Biasin: “Agnelli l’ha presa in quel posto dal Tnas, ha scelto la strada del non ritorno”
Fabrizio Biasin giornalista di Libero e noto opinionista tv, dalle pagine del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro analizza le ultime vicende riguardanti la decisione del Tnas di dichiararsi incompetente in merito allo Scudetto del 2006:...
Definire l’Inter un “effetto collaterale” è una provocazione bella e buona: è troppo intelligente Andrea Agnelli per non saperlo, è troppo scafato Moratti per non capirlo. La guerra, insomma, è totale e l’errore è tutto della Signora. Legittimo da parte dei bianconeri chiedere giustizia, legittimo voler capire perché il malefico Palazzo Pallonaro (PP) si ostina a fare come i bimbi di tre anni (Mamma: "Pierino fai il bagno!". Pierino: "Dopo". E poi te lo ritrovi zozzo che è già ora di cena), comprensibile soprattutto l’incavolatura micidiale dell’entourage zebrato che, aspetta e aspetta e aspetta, alla fine ha scelto di prendere la strada del non ritorno. Funziona così: Agnelli l’ha presa in quel posto dal Tnas, ha chiesto al Tar, pensa pure al tribunale di San Pietro e se non servirà andrà al Tir, nel senso che a questo punto potrebbe pensare di mettere sotto qualcuno con un autoarticolato. Ma - perché c’è un “ma” - che cavolo c’entra Moratti? La tiritera è nota: "Se fossero uscite a suo tempo le intercettazioni di Facchetti chissà che fine avrebbero fatto i nerazzurri, e invece se la sono cavata con la prescrizione". Vero, ma il fatto è che la società Inter non ha colpe se chi aveva il compito di decidere ha chiuso occhi a raffica come nella migliore tradizione italiana. Si dirà: "Se Moratti fosse davvero onesto rinuncerebbe alla prescrizione e si farebbe giudicare". Alzi la mano chi sarebbe così fesso da fare una cosa del genere. Nessuno. E allora la verità è che Agnelli ha diritto di sbraitare, ma che se la prenda con chi ha deciso di non decidere. Dire: "L’Inter è un effetto collaterale" serve solo ad ottenere il consenso dei tifosi, ma divide ancora di più due club che ora più che mai hanno estrema necessità di trovare un punto d’incontro, ché qui tra tutti quanti stiamo ampiamente sfiorando il ridicolo.
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