Fabrizio Biasin, nel suo editoriale per Tmw, ha parlato anche della situazione dell'Inter, con annesse prospettive future di medio e lungo termine: "Dei tre fischioni presi a Napoli sapete già tutto, del delirio stagionale pure. Inutile star lì a fare la manfrina: questa è una squadra costruita male e "gestita" anche peggio. Il fatto è che in molti (compreso il sottoscritto) erano certi che bastassero le ingenti spese della scorsa estate per ovviare ai "vuoti di logica" di una rosa con tanti nomi e pochissimo collante.
primo piano
Biasin: “Inter, mercato non può farlo un agente. Ora via in 5 e dentro in 2. Il Cholo…”
Fabrizio Biasin analizza le prospettive della squadra nerazzurra: "Ordine e logica non si trovano al supermercato, si conquistano utilizzando il buonsenso"
Ad Appiano non è solo un problema di "disordine", ma soprattutto di momentanea impossibilità di risolvere lo stesso. Le intenzioni di chi ha acquistato sono serie, anzi serissime, le possibilità economiche straordinarie, ma il guaio è che "ordine e logica" non si trovano al supermercato, si conquistano utilizzando il buonsenso.
Il buonsenso fa a pugni con la filiera Cina-Indonesia-Italia. O meglio, la "macchina" può essere supportata a patto che il centro decisionale sia là dove la squadra si allena tutti i giorni, non "dove capita". Oggi all'Inter domina il "dove capita": un po' decide Ausilio, un po' Kia, qualcosa la dice Zanetti (molto poco), Gardini non si sa, Zhang junior apprende, Moratti è l'ingombrante supplente di tutti. Così non può funzionare.
Il buonsenso reclama chiarezza. Il mercato non può essere gestito da un agente, perché per definizione l'agente penserà sempre prima ai fatti suoi (non potrebbe essere altrimenti), solo successivamente a quelli del club che sta "servendo". Se le cose combaciano è una meraviglia, viceversa, il caos. Capite bene che gli interessi di un club che punta a vincere non possono dipendere dalle necessità di un procuratore, pur bravo che sia.
Poi, parliamoci chiaro, a prescindere da questo e quello, tocca ai giocatori dare uno straccio di risposte. La rosa può essere squilibrata quanto si vuole, ma l'involuzione di certi giocatori è disarmante e va oltre l'evidente problema legato alla risoluzione del puzzle tattico. Pioli proverà a semplificare e "semplificare" deve diventare la parola d'ordine in casa nerazzurra: il 4-4-2 sarebbe l'ideale (e pazienza se si dovrà sacrificare qualche pezzo grosso), lo sfoltimento della rosa anche. A gennaio, complice la prematura uscita dall'Europa League, lasceranno il gruppo in tanti (cinque nomi almeno) e arriveranno un paio di pedine (difesa e centrocampo) per provare a trovare il maledetto "equilibrio". Anche quello, purtroppo, non si compra con i soldi.
Infine tocca ragionare sulla "bomba Simeone" e sul fatto che proprio ieri lo stesso tecnico argentino ha ribadito che presto o tardi acchiapperà la panca nerazzurra. La notizia è chiaramente esaltante, l'"opportunità temporale" un po' meno: una stagione già compromessa, rischia di trasformarsi in un calvario fatto di indifferenza "perché tanto poi arriverà il Cholo". Il problema è sempre quello: si pensa al passato e al futuro e ci si dimentica con colpevole leggerezza del presente".
© RIPRODUZIONE RISERVATA