Pinco Palla, noto filosofo del '700 che mi sono appena inventato, diceva: "Chi ha troppi amici non ha nessun amico". Il discepolo Palla Pinco elaborò il postulato: "Diffidare da chi va d'accordo con tutti, perché dice balle micidiali: chiunque, per natura umana, conosce qualcuno che proprio non sopporta". Oriali e Branca sono fedeli osservatori delle teorie dei due Palla e, infatti, si mandano affanbagno come comari che al matrimonio della migliore amica, per puro caso, indossano lo stesso, identico, sputato, maledettissimo vestito comprato da Miu Miu.Da due settimane buone Lele e Marco hanno rotto gli argini alla faccia di patron Moratti. Fanno il bene dell'Inter? No, neanche un po'. Il primo ha capito che non tornerà in società e si lascia andare (forse anche in maniera comprensibile, che cavolo...), l'altro incassa ma appena può tira frecce avvelenate (forse anche in maniera comprensibile, che cavolo...).Ora, ai tifosi dell'Inter delle beghe personali tra i due interessa fino a un certo punto. Probabilmente buona parte dei nerazzurri rivorrebbe Oriali perché è nu piezz 'e core, sicuramente la totalità preferirebbe semplicemente un club più presente da tutti i punti di vista.A tal proposito vi diciamo cosa sta architettando il buon Moratti, arrabbiato come il turista quando finisce in overbooking, ma già impegnato nella costruzione della nuova Inter. Domenica il patron ha assistito al secondo tempo di Inter-Atalanta dagli spogliatoi: con lui c'erano Branca (quello che si prende a borsettate con Oriali, ma non vorremmo ripeterci) e Ausilio. Codesta è la terna che metterà in piedi la nuova squadra a partire dall'allenatore. Tutti dicono: Ranieri è spacciato e somiglia a Mel Gibson quando in Braveheart dice "libertà" invece che "pietà" e continua a prendere mazzate dal boia: masochista e un po' pirla. Chi scrive, invece, è convinto che il sor Claudio abbia discrete possibilità di restare in sella anche la prossima stagione. Ci siamo bevuti il cervello? Sì, tempo fa, ma se vi fidate di uno sciroccato alzate pure l'asticella della conferma dallo 0% al 40%. Molto dipenderà da come finirà la stagione: se Ranieri dimostrerà di avere in mano il gruppo, sarà lui a guidare la squadra anche l'anno venturo alla faccia di (in ordine di preferenza morattiana) Montella (prima scelta), Mazzarri (verrebbe a Milano molto volentieri) e Villas Boas (che però deve chiarire le proprie intenzioni a proposito dell'ingaggio: all'Inter chi guadagna troppo non è per niente il benvenuto).Per il resto sono già stati individuati cinque giocatori da inserire in rosa, non primissime scelte (cioè, dimenticatevi Fabregas o marziani simili), ma giovani e meno giovani dai polmoni capienti e il rendimento assicurato. I nomi? Lo sciroccato ancora non è stato informato dai suoi benedetti informatori, ma sa che Guarin e Juan faranno parte del progetto.Ultime nerazzurre a proposito del "Caso Forlan", che in casa Inter non è un caso proprio per niente: il giocatore non sarà punito perché per l'allenatore e per la società non ha fatto niente di male. Stop.E, quindi, facciamo come quelli che mettono la testa sotto la sabbia, ma a un bel punto tocca parlare di Juve-Milan atto IV, che non è un film di qualche regista con l'acetone, ma una succosa semifinale di Coppa Italia. Parliamoci chiaro: stasera saranno mazzate. Conte e Allegri se le cantano da un mese abbondante e nessuno crede che il discorso qualificazione sia chiuso nonostante l'1-2 dell'andata (micidiale doppietta di Caceres). Gli spioni di casa rossonera ci informano che il mister toscano ha tutte le intenzioni di fare lo scherzetto, alla faccia di chi pensa che la Tim Cup sia roba per poveri diavoli. Diciamola tutta: il Milan sogna il triplete alla faccia di chi a Nyon ha pescato il bussolotto con la scritta "Barcellona", un tizio che i tifosi rossoneri costringerebbero volentieri a vedere quattro volte di fila il temibile lungometraggio "Alex l'Ariete" con Alberto Tomba e Michelle Hunziker. Roba per stomaci forti.Ma per i quarti di Champions c'è tempo e chi ha sentito Ibra assicura che lo svedese vuol giocare a tutti i costi (e se vuol giocare... giocherà). Poi tocca fare i conti con l'oste Antonio Conte, quello che tutti dicevano "sarà mica un allenatore da Juve" e zitto-zitto cacchio-cacchio ha rifilato cinque fischioni alla Fiorentina, ha rovinato la festa ai parruccatissimi tifosi viola (trovata geniale) e ha chiarito le idee a chi era già pronto a suonare il requiem della Signora: la Juve non è per niente stanca, non si accontenta e proverà a vincere Coppa Italia e scudetto alla faccia di chi teme l'indigestione.Una sola raccomandazione diretta agli amici dirigenti del diavolo e della zebra: stasera fate i bravi con quel povero disgraziato di Orsato, arbitro del singolar tenzone, uno che stasera, piuttosto che vestire la giacchetta nera, preferirebbe scrivermi su Twitter (@ FBiasin) o magari sceglierebbe di uscire a bere una birra con quei brontoloni di Branca e Oriali. E con Pinco Palla, ovvio, quel vecchio beone...
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Biasin: “Oriali e Branca non fanno il bene dell’Inter. Moratti pensa al futuro…”
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