primo piano

Branca: “Perso il treno della modernizzazione. Handanovic…”

Oltre a parlare delle situazioni dei singoli giocatori, Marco Branca – direttore dell’area tecnica dell’Inter – ha parlato anche delle difficoltà in generale del mercato. Un mercato, quello del calcio, che risente del...

Eva A. Provenzano

Oltre a parlare delle situazioni dei singoli giocatori, Marco Branca - direttore dell'area tecnica dell'Inter - ha parlato anche delle difficoltà in generale del mercato. Un mercato, quello del calcio, che risente del periodo economico disastroso che stra attraversando l'Italia. Vi proponiamo quello che il dt ha spiegato ai colleghi di Teleradiostereo: 

Mercato in ritardo. Crede sia colpa dell’Europeo?

"Pesa molto poco. Il ritardo è la situazione economica in generale che ha investito anche il calcio. In questi momenti credo che se uno guarda alle difficoltà generali, e anche noi siamo coinvolti, basta sentire un qualsiasi tg, passa la voglia di pensare ai divertimenti. L’europeo è una vetrina per giocatori che già conosciamo, ma non credo sposti più di tanto".

Lei registra ritrosia negli acquisti e cautela sul mercato?

"Io sono molto concreto. I soldi sono pochi, non possiamo fare chissà che, ci sono dei bilanci che parlano. Gli investimenti una volta venivano fatti in una situazione economica diversa, venivano fatti con un altro tipo di entusiasmo. Noi abbiamo perso qualche treno negli ultimi anni, non ci siamo ammodernati per cui introiti sono rimasti quelli, non molti, fonti di ricavo sono poche e le spese sono quelle e ora c’è una riduzione delle spese".

Riscatto Guarin, Palacio dal Genoa. Che cos’altro avete in mente?

"Come idee ce ne sono e abbiamo dimostrato spesso che sono vincenti. Ci manca il supporto per le idee, quindi prenderemo in considerazione delle alternative che però sono convincenti". 

Che cosa si può fare per sistemare i bilanci?

"I modi sono semplici. Bisogna fare delle scelte che per quest’anno peseranno dal punto di vista economico, ma che abbiano risultanze in tempi brevi per assestare il monte ingaggi. In confronto alle più grandi società d’Europa, abbiamo quasi la metà dei ricavi, serviranno scelte dolorose per chi ha ingaggi molto alti". 

E se si potessero valorizzare i prodotti legati al marchio?

"La struttura delle leggi negli altri paesi come in Inghilterra è fatta in maniera diversa. I prodotti che vengono messi sul mercato dal club vengono totalmente tutelati. Noi siamo ancora nella fase di progettazione e a patrimonio noi abbiamo solo il parco giocatori che varia a seconda dei risultati sportivi ed è poco. Siamo abbastanza distanti perché quando abbiamo deciso di fare qualcosa è arrivata la crisi".

Cosa pensa dell'arrivo di Zeman alla Roma?

"Sono molto contento, è un premio alla tenacia, alla sportività, alla purezza del pensiero. Sono contento per lui perché è un premio meritato".

E cosa ci dice di Destro?

"Non è in dubbio il suo valore tecnico, che lo ha dimostrato. Tutto va ricondotto al fatto che quest'anno si può svendere molto meno rispetto al solito e quindi stiamo valutando. Le parole di Preziosi di ieri? Potrebbero anche essere strategie di mercato, ma stiamo valutando anche altre situazioni e tutti nel giro di poco tempo avremo tutti le idee più chiare".

Pazzini lontano da Milano? 

"Mi fa piacere che siano apprezzati i nostri giocatori. Valuteremo insieme a lui le nostre esigenze e le sue e lo faremo privatamente". 

Rassicurazioni per i tifosi?

"Non ci nascondiamo, la nostra speranza sarà quella di consegnare ai nostri sostenitori un'Inter competitiva".

Handanovic-Julio Cesar, com'è la situazione?

"Allora si fanno tanti nomi e non scendo nei dettagli perché non mi piace. Affronto queste cose direttamente con le persone e quindi stiamo facendo molte valutazioni e vediamo se questa rientra, vedremo. Se mi piace Handanovic? Se dico mi piace ci fate il titolo, io ho la caratteristica di parlare bene di tutti, per cui avremmo settanta giocatori in squadra, non mi piace parlar male della gente".