In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’ex nerazzurro, Nicolas Burdisso, ha parlato, e molto, di Inter che, tra l’altro, affronterà domani con il suo Genoa. Ecco le sue parole: “Dieci anni fa a mia figlia Angela fu diagnosticata una leucemia e io ho avuto le possibilità economiche di lasciare tutto, smettere col calcio per sei mesi e curarla. Non sono stato un eroe: l’eroina è stata lei, che ha sopportato cure terribili. In quel periodo, poi, ho scoperto che scrivere mi aiutava. Non dimenticherò mai quello che ha fatto Moratti per mia figlia. C’era un gestione familiare, come quella dei Sensi o di Preziosi, e quindi con dei limiti. Gli americani a Roma sono capaci, però più freddi. La svolta all’Inter c’è stata con l’arrivo di Mancini. Prima c’erano grandissimi giocatori, ma non una leadership come in Juve o Milan: l’ha portata lui. Abbiamo avuto un rapporto ottimo. Abbiamo litigato, ma anche festeggiato e ci siamo emozionati. E ora mi sembra ancora più maturo, prima si sentiva ancora calciatore.
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Burdisso: “Moratti un padre. Calciopoli? Alla fine noi i colpevoli. Mancini…”
In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’ex nerazzurro, Nicolas Burdisso, ha parlato, e molto, di Inter che, tra l’altro, affronterà domani con il suo Genoa. Ecco le sue parole: “Dieci anni fa a mia figlia Angela fu...
Differenze tra Milano e Roma? Tante. A Milano c’è la pressione per la vittoria ma si resta sempre con i piedi per terra. A Roma invece si passa da un eccesso all’altro e non aiuta. All’Inter si lottava per il posto in squadra e tutti all’Inter volevano vincere sempre. Giocando così contro i campioni in allenamento si cresce. Messi a parte, il più forte con cui ho giocato è stato l’Adriano dell’Inter: era indescrivibile. Si è perso perché era troppo buono.
Domani con i nerazzurri? Possiamo vincere ed è questo in fondo il bello del calcio, che sa essere bianco o nero.
Chi vedo meglio tra le big? L’Inter ha più carattere, la Roma ha più tecnica, ma il Napoli ha tutte e due le cose. La Fiorentina invece credo sia un gradino sotto.
Se con Gasperini parlo mai dell’Inter? Certo. È stato sottovalutato, invece lui è un estremista, un rivoluzionario. Non gli hanno dato supporto.
Calciopoli? Sono rimasto deluso. Dopo che era stata scoperchiata la pentola, sarebbe stato il momento giusto per farsi domande e invece vinto il Mondiale non è cambiato nulla. Ad un certo punto sembrava che i colpevoli fossimo noi dell’Inter, invece di vedere ciò che era successo. C’era un lavoro scientifico: non il rigore contro, ma ammonizioni, falli
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