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Corsera – Danno da 700 mln se il campionato non finisse. Effetti anche sul mercato

Il calcio conta i danni da coronavirus

Gianni Pampinella

"Bisogna fare di tutto per arrivare in fondo alla stagione. È un punto che mette d'accordo tutti i presidenti dei club di Serie A. Altrimenti, come sottolinea il Corriere della Sera, per molti rimettersi in piedi sarà impossibile. Inverosimile l'ipotesi di tornare a giocare dal 4 aprile, più realistico farlo all'inizio di maggio: "Ci sono 9 weekend sino alla fine di giugno e 12 sono le giornate da recuperare, 13 se consideriamo una finestra per le partite saltate del 25° turno. Giocando domenica e mercoledì si può evitare il crac. Per andare oltre il 30 giugno, data di scadenza di contratti, prestiti e impegni con gli sponsor, serve invece un decreto ministeriale", sottolinea il quotidiano.

"E se la Federcalcio fosse costretta a annullare la stagione? "Il danno sarebbe stimabile tra i 600 e i 700 milioni. Una cifra che mette in agitazione i presidenti. L’alleanza Sky-Dazn versa nelle casse di via Rosellini 973 milioni (780 dall’emittente di Murdoch) a cui vanno sommati i 371 milioni di diritti esteri e i 35 pagati dalla Rai per la Coppa Italia. Il totale fa 1,37 miliardi. Il mancato introito per l’ultimo terzo di stagione sarebbe attorno ai 425 milioni. Se il virus l’avesse vinta, più di metà delle società di A rischierebbero di non iscriversi al campionato".

"Il Corriere della Sera sottolinea poi che a risentirne sarà anche il mercato:"Il rischio è che l’Italia, che aveva accorciato il gap dalle altre Leghe con il record di spesa (1390 milioni), sia costretta a una frenata. Meno soldi da investire e un ribasso degli investimenti stimabile al momento nel 10%. Un esempio? Se per un talento come Tonali, il Brescia di Cellino sperava di ricavare 60 milioni dalla Juve e ha rifiutato l’offerta di 50 dalla Fiorentina, ora forse dovrà accontentarsi di 40".

"(Corriere della Sera)