Nel corso dell'intervista concessa oggi alla Gazzetta dello Sport, Fabio Capello si è soffermato sullo stato di forma delle big di Serie A. Partendo dai nerazzurri: "Inter in calo? Un'esagerazione. Non vedo una squadra abbattuta. L’Inter si riprenderà, ma molto dipenderà dalla gara di domenica con la Juve. Un pareggio sarebbe una sconfitta per entrambe, quindi penso che gli allenatori se la giocheranno con le armi che hanno. La Juve essendo indietro in classifica dovrà rischiare di più, ma neppure l’Inter può permettersi un pareggio. Le distanze sono minime. E nella lotta scudetto non dimentichiamo il Napoli, una buonissima squadra: è cresciuta molto e ha un tecnico che sa dove portarla".
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Capello: “Inter non abbattuta, si riprenderà. Scudetto? Per ora tutte alla pari”
Le parole dell'ex allenatore a proposito dello stato di forma dei nerazzurri e sulla lotta al tricolore
Chi è l’allenatore più adatto a questa lunga volata?
«Direi Allegri: parte di rincorsa visto che è dietro e ha meno peso sulle spalle. Il peso sulla schiena lo portano gli altri».
Il Milan è in testa, qualche vantaggio dovrebbe averlo.
«Ha prima di tutto il vantaggio della spensieratezza, è questa la chiave. Il Milan è una squadra che trasmette allegria ed è guidata da un allenatore che sta facendo un lavoro ottimo. Ma come tutti i gruppi giovani può avere alti e bassi. E occhio al calendario, che non è semplice».
Ma non ha scontri diretti, questo non dovrebbe semplificare le cose?
«Il Milan si esalta nelle grandi partite. Logico per una squadra basata sui giovani. Ogni allenatore sa che quando le partite sono importanti c’è poco da dire: le motivazioni arrivano da sole. Ma poi bisogna mantenere la concentrazione sempre».
La squadra di Pioli le sembra quella con la rosa meno attrezzata?
«E’ come tutte le squadre dove ci sono tanti giovani. L’allegria del gioco è il loro punto forte. Ma fra le quattro in lotta mi sembra quella più enigmatica».
Il fatto che il campionato sia tanto equilibrato è un segnale positivo o un sintomo di allineamento verso il basso?
«A livello internazionale non ci siamo, soltanto l’Atalanta che non è fra le quattro in lotta per lo scudetto si è dimostrata competitiva. Dobbiamo cambiare nei ritmi di gioco: per ora siamo veloci lentamente e non serve. Bisogna prendere il modello tedesco, recuperare palla e giocarla subito in avanti. Le qualità per farlo ci sono».
I suoi uomini chiave nella lotta scudetto?
«Osimhen, Vlahovic, Leao se è in giornata, Dzeko, perché con i ritmi che calano con la sua classe può fare la differenza».
Davvero non vuole indicare una favorita per lo scudetto?
«Come ho già detto, una uscirà di scena domenica. Per ora sono tutte alla pari».
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