Carboni,Pistocchi e Galli: “Inter con problemi difensivi imbarazzanti. Il vero Ranieri non è questo…”

Dagli studi di Serie A Live, programma trasmesso da Premium Calcio, gli ospiti in studio analizzano e commentato il brutto periodo vissuto dalla squadra nerazzurra, soffermandosi nello specifico sullle difficoltà incontrate finora dal tecnico Claudio Ranieri. Si parte dall'ex Inter Amedeo Carboni: "Il Ranieri che ho conosciuto io a Valencia lo sto ancora aspettando, secondo me si è 'interizzato' nel senso che si è amalgamato con l'ambiente. Io conoscevo un Ranieri che quando arrivava e trovava una squadra non messa bene si arrabbiava e faceva piazza pulita, soprattutto quando i giocatori non lo seguivano. Ieri dopo quella brutta sconfitta era contento, anche se i numeri chiaramente non sono tanto belli. Io credo che il vero Ranieri non sia in questo modo, se la squadra continua così potrebbe fare una mezza rivoluzione. Il problema più rilevante è il centrocampo che dovrebbe essere il fulcro e l'unione di tutto, e io credo che in questo momento non ci sia tutta questa unione nella squadra".

La parola passa a Maurizio Pistocchi:"L'impressione è quella che all'Inter ci sia disorganizzazione imbarazzante dal punto di vista difensivo, perchè ognuno va per conto suo. Ranieri a parer mio si è 'Mourinhizzato' perchè ha sposato in pieno lo 'Status Quo' della società  e così non si va da nessuna parte. La squadra ha palesemente problemi in mezzo al campo e nei centrali di difesa, con Lucio e Chivu. Ieri nel goal di Marchisio, si vede chiaramente che Chivu va da tutt'altra parte, il solo che corre è Obi. Secondo me Ranieri dovrebbe fare quello che faceva Mourinho o Benitez, cioè attuare il 4-4-2 o il 4-2-3-1, con quest'ultimo modulo darebbe alla squadra una maggiore copertura in una fase difensiva".

Infine interviene l'ex portiere del Milan, Giovanni Galli che appoggia la tesi di Carboni dando anche una motivazione:"Io sono d'accordo con Amedeo Carboni, Ranieri ancora non ha fatto ancora un intervento alla squadra, ma questo è dovuto alla mancanza di alternative e questo lo costringe a seguire e ad allenare questi giocatori".