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Caso Koulibaly, la proposta del sindaco Sala: “Inter, perchè non fare capitano Asamoah?”

Il primo cittadino di Milano interviene dopo i cori razzisti rivolti ieri sera al difensore del Napoli

Fabio Alampi

La grande serata dell'Inter è stata pesantemente macchiata dai ripetuti cori razzisti rivolti da una parte del tifo nerazzurro a Kalidou Koulibaly, poi espulso (giustamente) per aver applaudito ironicamente l'arbitro Mazzoleni, ma comprensibilmente poco sereno per i beceri ululati ricevuti. Una vergogna sottolineata anche dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, grande tifoso dell'Inter e presente anche ieri sugli spalti di San Siro, che dal suo profilo Facebook ha stigmatizzato il comportamento tenuto da una frangia di pubblico e avanzato una proposta direttamente alla società nerazzurra:

"Ieri sera sono andato allo stadio, seguendo quella passione che mi ha trasmesso mio papà, come credo sia per tanti tifosi. E quando vado a gioire e soffrire per i colori del mio cuore confesso che spesso penso a lui, a quando andavamo insieme a San Siro. Ho preso freddo, mi sono agitato, ho esultato per la vittoria dell'Inter. Ma sono tornato a casa avvilito. Quei "buu" a Koulibaly sono stati una vergogna. Un atto vergognoso nei confronti di un atleta serio come lui, che porta con fierezza il colore della sua pelle. E anche, pur in misura minore, nei confronti di tante persone che vanno allo stadio per tifare e per stare con gli amici. Non mi piace, per mia natura, pensare a cosa devono fare gli altri per risolvere i problemi della società in cui viviamo. Preferisco sempre partire da cosa devo fare io. E in questo caso farò una cosa molto semplice. Continuerò ad andare a vedere l'Inter, ma ai primi "buu" farò un piccolo gesto, mi alzerò e me ne andrò. Lo farò per me, consapevole del fatto che a chi ulula contro un atleta nero non fregherà niente di me. Ma lo farò.

L'Inter FC farà quel che ritiene. A me piacerebbe che a Empoli la fascia da capitano la portasse Asamoah. Nel frattempo chiedo scusa a Kalidou Koulibaly, a nome mio e della Milano sana che vuol testimoniare che si può sentirsi fratelli nonostante i tempi difficili in cui viviamo".

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