Wes o non Wes, lo scopriremo solo vivendo. Marco Branca, qualche giorno fa, ha detto: "La situazione di Wes, che fa parte della nostra storia e che è un giocatore cui tutti noi vogliamo bene, è che stiamo discutendo da tempo l'eventuale e per noi necessaria modifica contrattuale. In relazione a questa vicenda vogliamo lasciare tutto il tempo necessario al giocatore e al suo staff di valutare bene quelli che sono i termini della nostra proposta, quindi la decisione tecnica e della Società di non utilizzare in questo frangente il giocatore va ricondotta all'attesa di maggior serenità e di maggior chiarezza". E via al putiferio. A tutti è sembrato un aut-aut: 'firmi o non giochi', titolavano il giorno dopo i quotidiani sportivi.
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Caso Sneijder: nessun ricatto, solo una proposta. E se Wes dicesse no…
Wes o non Wes, lo scopriremo solo vivendo. Marco Branca, qualche giorno fa, ha detto: “La situazione di Wes, che fa parte della nostra storia e che è un giocatore cui tutti noi vogliamo bene, è che stiamo discutendo da tempo...
DUE OPZIONI - L'Inter ha fatto la sua proposta, tocca a Sneijder decidere: si oppure no. Restare convinto di meritarsi la maglia nerazzurra, riducendosi lo stipendio e magari aggirando l'ostacolo 'impoverimento' con bonus di rendimento che sono diventati centrali nella politica contrattuale societaria oppure scegliere di non accettare le condizioni poste dalla società (che evidentemente necessita di tagli agli stipendi e si era capito da giugno) e andare a cercare insieme una soluzione sul mercato.
MA QUALE RICATTO - Per Massimo Moratti non si tratta affatto di mobbing come in tanti si sono affrettati a scrivere e in effetti non lo è. Nessuno ha messo il trequartista con le spalle al muro. Gli è stata semplicemente fatta una proposta. Non è detto, nè scritto da nessuna parte, che se lui non deciderà di firmare non sarà mai utilizzato. Può dire di no, può farlo, e magari giocherebbe nel frattempo (ma se poi si facesse male?), ma la sua risposta negativa equivarrebbe - inevitabilmente - ad una cessione, semplicemente perché sei mln all'anno per i nerazzurri sono troppi, come lo sono per qualsiasi club al mondo in questo momento: in pochi possono permettersi queste cifre e per pochi si intendono sceicchi, arabi o russi che siano. Per ora non ci sono offerte - almeno sembra - sulla scrivania dei dirigenti interisti.
DECISIONE DI FAMIGLIA - Si attende intanto che il calciatore dica la sua, che quantomeno decida di trattare, di discutere, di parlare del suo contratto. I tweet che dicono e non dicono di Yolanthe, sua moglie, sembrano una posizione netta, la famiglia Sneijder non vuole sentir parlare di ingaggi spalmati e riduzioni. C'è chi parla di ricatto, ma l'Inter è tranquilla: una qualsiasi azienda può rivalutare le condizioni di un contratto di un suo dipendente soprattutto se il rendimento negli anni, rispetto al momento della sottoscrizione, è cambiato, diciamo un tantino peggiorato.
CHEESE - L'olandese mostra il suo sorriso ai tifosi interisti, per far intendere che lui è sereno: si ferma a firmare autografi, fa foto e videomessaggi davanti ai cancelli della Pinetina, come non faceva da tempo, forse anche un po' per dare un segnale, per smentire chi dice che non è psicologicamente tranquillo e lo tiene fuori.
SLIDING DOORS - A far cambiare le cose potrebbe essere utile l'intervento diretto del presidente nerazzurro, ma la linea interista è piuttosto chiara (il direttore tecnico ha ovviamente illustrato solo le intenzioni della proprietà, infatti non ci sono stati evidenti passi indietro): la società continua decisa sulla sua strada. E aspetta solo quella risposta. Che sia si o che sia no. Tocca a Wes: il cuore o la tasca.
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