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CdS: “L’Inter attacca tutti. Paolillo vs Beretta, Ranieri provoca Agnelli”

“Sono scettico sul tavolo della pace, ma sarebbe importante chiudere questa storia. Tutti dovrebbero fare un passo indietro: più ne parliamo più gli altri Paesi ci ridono su“. Così Claudio Ranieri, ieri in conferenza stampa, ha...

Eva A. Provenzano

"Sono scettico sul tavolo della pace, ma sarebbe importante chiudere questa storia. Tutti dovrebbero fare un passo indietro: più ne parliamo più gli altri Paesi ci ridono su". Così Claudio Ranieri, ieri in conferenza stampa, ha risposto ad una domanda su Calciopoli. Sembrava più che altro l'ennesimo appello a chiudere una storia che ha 'fatto molto male al calcio'. E invece secondo il Corriere dello Sport quella dell'allenatore nerazzurro è stata una provocazione (la parola, nei titoli della prima pagina è proprio questa).

"Il tecnico della pace proposto da Andrea Agnelli non convince affatto Ranieri - si legge sul CdS - ha seguito con attenzione gli sviluppi della vicenda, ma non crede che l'iniziativa approvata sia utile per sconfiggere il problema. Se dipendesse da lui proprio il tavolo della pace non si farebbe e il pensiero del tecnico romano, ex dipendente della Juventus che allora aveva usato parole di buon senso su Calciopoli è simile a quella di Moratti che ha accettato la proposta solo perché è arrivata dal presidente del Coni". 

Insomma raccontata così ha proprio l'aria di un attacco, di una provocazione. Gli occhi del mister però non avevano astio, sembrava stesse semplicemente dicendo che Calciopoli ha stufato. Quando arrivò, dopo le sentente sportive del 2006, sulla panchina della formazione bianconera disse: "La Juve ha il merito di aver fatto piazza pulita con certi elementi". Quanto a Moratti era stato chiarissimo: "Si al presidente Petrucci, per parlare di futuro. Sullo scudetto 2006 mi sono espresso". E la risposta a chi aveva proposto un tavolo per chiedere spiegazioni all'Inter era stata: "Non saprei che dire".

In serata poi è arrivato 'l'attacco' di Paolillo alla Lega: "Le dimissioni di Beretta dalla Lega sono necessarie per riformare il calcio. La modifica all'articolo 22? Una legge ad hoc per Lotito". E adesso è Inter contro tutti. Come prima, più di prima.