Una delle note più positive del trofeo Berlusconi, oltre al risultato, è stata sicuramente l’ottima prova, secondo la Gazzetta dello Sport, di Rei Manaj. L’attaccante nerazzurro ha giocato 61 minuti di sostanza, si è sbattuto e ha avuto anche un pallone buono (da gol insomma) ma è stato murato da Mexes. L’albanese, ha cominciato da prima punta stretta che si è poi dovuto allargare nel 4-3-3. Il suo primo derby è iniziato con due botte: una «battesimale» di De Jong, e sono di quelle che ti fanno capire che aria tira, e l’altra di Cerci. Con Mexes la battaglia è andata avanti senza risparmiare colpi, il classico dai-e-prendi con strette di mano finali una volta constatato che tutto era stato fatto senza cattiveria. Paura di niente e di nessuno. Come diceva Gigi Simoni.Emblematiche, in tal senso le parole di Sylvinho nel post-gara: “ Rei deve crescere ma è uno dalla testa libera, assomiglia molto a Icardi: che giochi contro la Juve, il Milan o un’amichevole è uguale. Non sente pressione, va in campo con serenità». Mancio ha richiamato più volte l’albanese che passerà dall’Under 21 alla nazionale maggiore. Insegnamenti: quando è passato ai moduli larghi (4-3-3 e 4-2-3-1), gli ha chiesto di allargarsi a sinistra e di non accentrarsi, di creare spazio al centro sia per Palacio e sia per gli inserimenti da dietro. Il classe ’97 ha fatto il centravanti e l’attaccante esterno: si cresce anche variando.
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Che bravo Manaj. Sylvinho: “E’ come Icardi e non sente la pressione”
Una delle note più positive del trofeo Berlusconi, oltre al risultato, è stata sicuramente l’ottima prova, secondo la Gazzetta dello Sport, di Rei Manaj. L’attaccante nerazzurro ha giocato 61 minuti di sostanza, si è sbattuto e ha avuto...
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