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Chivu: “Dissi no al Real per l’Inter. Moratti unico. Quei cioccolatini dopo la Coppa…”

Il difensore nerazzurro, Cristian Chivu, nell’intervista fotografica andata in onda nel programma Click, su Inter Channel, ha parlato della sua lunga e vincente avventura all’ Inter: dal suo arrivo dalla Roma, al grave infortunio alla...

Francesco Parrone

Il difensore nerazzurro, Cristian Chivu, nell'intervista fotografica andata in onda nel programma Click, su Inter Channel, ha parlato della sua lunga e vincente avventura all' Inter: dal suo arrivo dalla Roma, al grave infortunio alla testa durante la partita contro il Chievo, per finire alle soddisfazioni nella notte di Madrid e Abu Dhabi quando si laureò prima Campione d'Europa e poi del Mondo. Questa i migliori momenti salienti dell'intervista ripresi per voi da FcInter1908.it : "Il mio arrivo all'Inter non è stato facile, perchè non sapevo come sarebbe finita la storia che quell'estate fece parlare tanto. Avevo rifiutato il Real Madrid perchè la mia scelta era già fatta, avevo scelto l'Inter, l'avevo detto già alla Roma. Un giorno in una telefonata mi dissero che dovevo trovare un accordo con il Real perchè loro già l'avevano, ma rifiutai perchè avevo chiarito la mia posizione prima della fine di quel campionato, avevo scelto l'Inter".

Il 6 Gennaio 2010 nella partita contro il Chievo, il grave infortunio al cranio lo costrinse ad un lungo periodo di stop. Chivu ricorda il felice momento del ritorno in campo: "Il giorno del mio rientro in campo ero già con il gruppo, avevo tutti i permessi, avevo promesso a tutti che sarei ritornato a giocare a metà Marzo e mantenni la parola. Non mi aspettavo di giocare quella partita, anche perchè Mourinho non mi aveva detto nulla, mi chiese solo se ero pronto per entrare un paio di minuti alla fine se ce se fosse stato il bisogno, invece mi mise in campo dall'inizio. Mi ricordo che tremavo tutto, e non volevo farlo notare ai miei compagni, era nuovamente un debutto per me. Adesso uso questo caschetto, solo nelle partite ufficiali, perchè non voglio essere condizionato, mi sento sicuro e non penso a nulla".

Si parla del suo rapporto con il goal e del primo con la maglia dell' Inter, che arrivò proprio poco dopo il suo rientro in campo: "Il mio rapporto con il goal?? (ride ndr) Qui per le punizioni c'è sempre la fine quindi le escludiamo. Nei calci d'angolo non ci vado perchè poi devo ritornare e fare 100 metri, però ogni tanto mi presento".

Sul monitor appare un'immagine che ritrare Chivu e Robben durante l'indementicabile finale di Champions League a Madrid, il difensore nerazzurro ricorda quella notte così: "Si è stata emozionante, soprattutto perchè 4 mesi prima non sapevo ancora se potevo tornare a giocare a calcio. E' stato emozionate ritrovarmi in campo e nel fine partita ripensare a quello che avevo vissuto negli ultimi 4 mesi, quindi ha un valore doppio per me, perchè tutte queste situazioni sono emozionanti. A fine partita ebbi anche un calo di zuccheri, eravamo tutti in campo a festeggiare e io mangiavo i cioccolatini con tutti i fisioterapisti intorno, a casa ho anche una foto di questo momento. Ripeto è stato un momento unico per tutti, ma soprattutto per me".

Un altro ricordo bellissimo è la vittoria della Coppa del Mondo per club, nella quale era presente anche il suo connazionale Denis Alibec, adesso in prestito al Mechelen:"Io sono contento perchè abbiamo avuto l'opportunità di giocare questo torneo ad Abu Dhabi e vincerlo perchè adesso siamo Campioni del Mondo, questo va detto e non va dimenticato. Lui come ragazzino ha avuto la possibilità di crescere insieme a questo gruppo fantastico e ha avuto anche la possibilità di vincere questa coppa che non è per tutti. Lui è uno di quelli bravi, che ha avuto la possibilità di andare via da giovane per provare a crescere in un altro mondo, in un'altra cultura. Adesso è in prestito perchè si deve fare le ossa e poi sicuramente l'Inter avrà dei benefici dal suo talento".

Avventura in Nazionale chiusa, il difensore spiega il perchè: "Ho deciso di dire addio per vari motivi,ormai sono arrivato ad un'età in cui mi viene difficile giocare ogni tre giorni senza mai riposarmi. Quando puoi magari poi ti devi presentare in Nazionale e fare il ritiro e poi giocare altre due partite. Per me è difficile e quindi ho fatto questa scelta".

Si chiude sulla figura del presidentissimo Massimo Moratti, Chivu spende solo belle parole: "Lui è unico, lo sappiamo tutti, non solo noi che abbiamo la possibilità di incontrarlo e di conoscerlo. E' un presidente unico,un buono, un generoso, uno che capisce di calcio e che per fortuna nostra e sua ha ricevuto in regalo soddisfazioni immense negli ultimi anni con la speranza che ce ne siano altre".