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Conte aveva l’Inter nel destino: prima di allenare l’Italia spiegò ai suoi amici che…

L'aneddoto che riguarda l'allenatore nerazzurro riportato dalla Gazzetta dello Sport

Daniele Vitiello

Antonio Conte aveva l'Inter nel destino. Lo spiega la Gazzetta dello Sport, nel corso del focus che riguarda l'operato del tecnico nerazzurro fino a questo momento:

"Alla gente piacciono i mischioni di gioia dopo i gol, gli abbracci energici con Oriali e il senso di appartenenza che ha coinvolto ogni componente del club. Dopo l’1-1 interno contro lo Slavia Praga, Antonio si mandò in ritiro da solo, dormì alla Pinetina e iniziò subito a preparare un derby poi vinto in maniera esaltante. A Torino e contro la Spal la Nord lo ha incoronato a gran voce, e il Condottiero è rimasto colpito.

Un giorno, si racconta, poco prima di diventare c.t.azzurro spiegò ad amici che un allenatore in Italia può definirsi veramente grande solo dopo aver vinto anche sulla panchina dell’Inter. Come Trapattoni, modello professionale di riferimento perché «tecnico di tutti», senza etichette.

In realtà, Antonio è già laureato con tanto di master internazionale, così come l’esperienza azzurra lo ha avvicinato a gran parte del popolo calcistico di casa nostra, ma probabilmente c’è in particolare proprio quel pensiero personale a tinte nerazzurre ad alimentare la smisurata fame che mostra in ogni suo atteggiamento di questa nuova vita".

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