La giornata milanese di Erick Thohir, inizia a sorpresa già in mattinata. Abito blu, camicia bianca, ma niente cravatta e assoluto silenzio.
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Ecco la giornata milanese di Thohir. Dopo cena…
La giornata milanese di Erick Thohir, inizia a sorpresa già in mattinata. Abito blu, camicia bianca, ma niente cravatta e assoluto silenzio. Lui alloggia, in un dei più belli hotel della città:l’Armani Hotel. Un cinque stelle lusso che gli...
Lui alloggia, in un dei più belli hotel della città:l’Armani Hotel. Un cinque stelle lusso che gli consente di avere, al settimo piano, un’area esclusiva, perfetto luogo d’incontro per un pranzo informale, un afternoon tea, un aperitivo. Prima di partire dall’Indonesia aveva organizzato tutto e il fatto che ci siano grandi vetrate che fanno vedere tutta Milano, ha qualcosa di poetico. Lui non è venuto solo; è circondato dagli uomini del suo gruppo, almeno sei persone, compreso l’avvocato Marco Lombardi, partner dello studio legale Jones Day, specializzato in fusioni e acquisizioni.
L’approccio con la città e i cronisti, che lo stavano aspettando, è da fuoriclasse. L’imprenditore arrivato dall’altra parte del mondo risponde con la fuga, un primo tentativo di depistaggio che lo porta a lasciare il gruppo per dirigersi verso la suite riservata, dove, intorno a mezzogiorno riceve Moratti e il figlio Angelomario per un pranzo senza troppe portate (l’imprenditore rispetta il Ramadan) durato fino alle 15 e 22, quando le porte dell’hotel si aprono per l’uscita dei Moratti, «solo una chiacchierata», l’unico virgolettato consegnato dal presidente interista prima di chiudere lo sportello del taxi, mentre Angelomario devia in solitaria a sinistra.
Fuori dall’hotel è un via vai continuo di uscite. Prima i due Moratti, poi verso le 18.10 quella di Lombardi, che sceglie la fermata Montenapoleone per infilarsi in metrò. Pii ci sono i curiosi che si domandano chi c’è nell’albergo. La sera avvolge una città in piena calura estiva. Thohir fa perdere le tracce. non partecipa al party vip in area Lounge, non è certo sia rinchiuso nella sua raffinatissima stanza, o se sia uscito in dribbling da uno dei lati meno sorvegliati. Magari è stata la possibilità di defilarsi senza clamore che lo ha portato a cambiare alloggio, considerato che nella prima tappa italiana (e per il primo contatto con Moratti) aveva scelto il Four Season, altra elegantissima soluzione, ma infilata in una strada del centro con minor possibilità di fuga.
Dubbi anche sui voli; è arrivato nel mistero e rimangono dubbi sul prossimo decollo. Serviranno nuovi colloqui, Thohir potrebbe dunque trattenersi per il week-end, sempre che Moratti abbia voglia di altri faccia a faccia. Altrimenti saranno ore di relax, prima del prossimo volo di andata verso Giacarta.
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