primo piano

Eder: “Inter chance della vita, ecco perché il 23. Ruolo? No problem. Leicester…”

Eder è un giocatore dell’Inter. L’ufficialità è arrivata poche ore fa, dopo giorni intensi di trattative. Il calciatore, ex Samp, ha sostenuto questa mattina le visite mediche e poi si è recato ad Appiano per l’allenamento...

Simona Castellano

Eder è un giocatore dell'Inter. L'ufficialità è arrivata poche ore fa, dopo giorni intensi di trattative. Il calciatore, ex Samp, ha sostenuto questa mattina le visite mediche e poi si è recato ad Appiano per l'allenamento pomeridiano. FcInter1908.it, che ha seguito la giornata in nerazzurro di Eder, live dalla sala stampa di Appiano vi riporta le parole del giocatore: -Chi ti ha voluto fortemente qui? Chi ti ha portato a scegliere l'Inter?Ringrazio tutta la società, tutti mi hanno voluto fortemente, ho sentito il mister, ma tutti mi hanno voluto. Ho scelto per l'importanza di questa società. -Lottare per lo scudetto con te?L'Inter ha dimstrato di poterlo vincere anche senza di me, sta facendo bene, è normale avere un periodo difficile. Io sono qui per dare una mano al mister, per essere un'alternativa in più. Quando vorrà sarà qui per dare il mio contributo e raggiungere gli obiettivi. -Numero 23, perché?Mi piacevano 7 e 17, ma il giorno in cui arrivavo alla Samp nel viaggio ho visto un cartello 23 arrivando a Genova e quindi l'ho preso. Mi ha portato bene in questi 5 anni. Ho chiesto ad Andrea Ranocchia se potevo prenderlo e mi ha detto di sì, che potevo prenderlo senza problemi. -FcInter1908.it: i tifosi della Samp sono arrabbiati per la cessione. Come è stato il tuo addio?Mi lascio bene, esco a testa alta dopo 4 anni e mezzo/5, ho sempre dato il 100% in ogni impegno. Sono dispiaciuti i tifosi, è nromale, sono stato bene lì, mi hanno dato tanto i tifosi, mi hanno sempre trattato bene, anche in un periodo difficile, mi hanno fatto sentire importante, mi hanno fatto crescere. Rigrazio anche la società, Ferrero. -Hai parlato con Alvarez e Silvestre? Che ti hanno detto?La scelta l'ho fatta io con la mia famiglia. Loro mi hanno parlato bene di questo ambiente, ma ho scelto io. -Pressione per i gol?No assolutamente, se vai in campo e fai grandi prestazioni va bene lo stesso. L'importante è che arrivi la vittoria finale. L'Inter ha segnato poco, ma ha subito anche poco. Significa che si lavora bene. -Che ruolo poi ricoprire?Ho giocato nel 4-2-3-1, ho fatto la punta, esterno a destra, a sinistra, non ci sono problemi, deciderà il mister. -Cosa puoi portare in più all'Inter?La qualità c'è già, c'è un attacante come Mauro, ma anche gli altri hanno qualità. Una grande squadra deve avere gli attaccanti allo stesso livello con la stessa mentalità.-Che idea ti sei fatto di Icardi? Puoi giocare nel 4-3-3 o anche con due punte?Decide il mister. Non è detto neanche che giochi io con Mauro, ci sono tanti altri attaccanti che stanno facendo bene, la forza di una grande squadra è avere tutit pronti e competitivi. Chi gioca deve dare il massimo. Non so chi giocherà con Mauro, ma tutti dobbiamo avere la stessa testa e dare il meglio.-Derby? Ti ricordi Sneijder che arrivò poco prima? Partita speciale?Sì, mi ricordo, ma penso che è una partita che si prepara da sola, ha grande importanza. Questa settimana sapendo della situazione alla Samp mi sono allenato sempre a parte, ma ho lavorato, ho giocato tutte le partite tranne una, sto bene fisicamente, sono a disposizione del mister, ma decide lui. -Volevi essere qui già ad agosto?C'è stato l'interesse, poi non si è concretizzata. Felice di essere qui ora. -Parlato con Conte? Ti ha convinto lui?Mai sentito in questo periodo. -Un po' sottovalutato dai grandi club?All'inizio non avevo la stessa testa, non mi curavo come ora, a 22/23 anni in serie B avevo l'opportunità di andare in grandi club, ma l'Empoli mi cedeva in prestito. Alla Samp ho inziato a lavorare seriamente, avevo tempo per crescere, lì c'è stato il mio cmabio di mentalità, sono diventato più professionale e serio. Quando uno inizia ad arrivare un'ora prima agli allenamenti, tante belle cose arrivano. -Responsabilità per i gol?No, io penso sempre ai gol, ma soprattutto al sacrificio per la squadra. Penso a Callejon del Napoli che è primo in classifica, ma ha segnato un solo gol, si sacrifica molto. Se lavorano tutti insieme, la possibilità di arrivare all'obiettivo principale c'è, è più facile se tutti lavorano insieme. Ho visto le partite dell'Inter, ci sono stati dei momenti negativi, è mancato il gol, il portiere avversario ha fatto dei miracoli incredibili, ma con le buone prestazioni poi i risultati arrivano. -C'era anche l'interesse del Leicester?C'era, ho sentito però anche Mancini, ci ho pensato tanto quando ho saputo dell'interesse dell'Inter, per la storia, l'importanza di questa maglia, di questa società. E' molto bello rimanere qui in un grande club. 

-Cosa significa l'Inter a 29 anni?Arrivare qui a 29 anni significa tanto sacrificio prima, è un'opportunità enorme. Sono in Italia da 11 anni, da quando sono arrivato ho conosciuto la storia dell'Inter. Ho vissuto qui quando l'Inter ha vinto tanto. E' una bella sfida, importante, ringrazio la società, il presidente Thohir, Ausilio, tutti, per questa grande opportunità. -Il giocatore indosserà la maglia numero 23. -Accompagnano il giocatore in conferenza Piero Ausilio, Roberto Mancini, Javier Zanetti, Dejan Stankovic.