Nel giorno della sua spettacolare presentazione - nell'Auditorium dell'Acquario di Genova - da giocatore della Samp, Samuel Eto'o ha parlato di fronte ad una sala gremita di giornalisti. Tanta l'attenzione dell'ambiente blucerchiato su di lui e sulla maglia numero 99 che ha sfoggiato prima di cominciare a parlare.
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Eto’o: “Moratti un papà , Miha vero uomo. Spero che i tifosi dell’Inter…”
Nel giorno della sua spettacolare presentazione – nell’Auditorium dell’Acquario di Genova – da giocatore della Samp, Samuel Eto’o ha parlato di fronte ad una sala gremita di giornalisti. Tanta l’attenzione...
Ad accompagnarlo, il presidente Massimo Ferrero, che ha aperto l'evento a suo modo: "Che dire, ah rieccoci. Siamo qui a presentare un signore che si presenta da solo, non ha bisogno di commenti. La sua frase mitica è: "Le finali di Champions non si giocano, si vincono”. Che posso dire, lui è un grande calciatore, sono orgoglioso di averlo qui alla Samp: gli ho fatto una corte spietata, e ho avuto l'onore di avere il suo sì. 7 mesi fa sono arrivato qua alla Samp con la maglia numero 10, adesso ho la 101, perché adesso è la carica dei 101. Io sono a Genova da 7 mesi, ringrazio questa splendida città e sono contento di esportarla. Genova è meravigliosa ma poco rispettata nel calcio: oggi ci devono rispettare molto, perché non ci sono solo Roma, Juventus, Milan e Inter. C’è la Sampdoria, andremo a giocare ogni settimana le gare e non temiamo nessuno. Rispetto, vogliamo rispetto, perché noi vogliamo rispetto. Amiamo e il calcio e stiamo cercando di portare la gente allo stadio. Abbasso la violenza e viva lo sport”.
Finito il turno di Ferrero, la scena passa tutta nelle mani del campione. Ecco le parole di Samuel Eto'o...
FERRERO – “L’ho conosciuto a Londra, non credevo fosse il presidente della Samp, ma con i suoi sogni mi ha convinto. Voglio sognare con la Samp e con i tifosi”
MARASSI - "Ero già venuto qui con l'Inter, ricordo di avere anche segnato, ma ora è tutta un’altra cosa, sono qui per difendere questa maglia"
CALCIO ITALIANO – “Momento di crisi, ma il calcio è sempre lo stesso. Tante differenze da quando sono venuto in Italia, ma dentro uno stadio resta quello che è. Spero che la Samp possa vincere tutto e non si parlerà di crisi".
TORINO – “Se posso già giocare? Si!.
SOGNO – “Sogni Samp per questo campionato? Non si è parlato di sogni, il nostro obiettivo è quello di vincere. Ad inizio anno il club non pensava di essere al terzo posto a questo punto, ma siamo e lì e ci proviamo sino all’ultimo. E di se stessi è difficile parlarne, spero di portare qui la voglia di vincere: volere è potere. Potrei essere un leader nell’ombra, ma i miei compagni devono solo comportarsi come sempre fatto”
SCUDETTO – “Vincerlo in 2 anni come sogna il presidente? Lui ha diritto di sognare. La mia vita e la mia carriera sono state un sogno, vengo da un paese povero che per me è il più bello al mondo. Ho sempre sognato e sono riuscito a realizzare i miei sogni, per questo credo che il mio presidente abbia il diritto di farlo”
MORATTI – “Quando parlo di Moratti parlo di papà Moratti, per me non è un presidente ma un papà. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, mi dispiace molto che abbia lasciato questo mondo. Lui per me è un papà. Più che un presidente è un papà, nel dizionario la più bella parola è per lui. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e rimanere in contatto. È una persona integra, generosa. Gli sono riconoscente, mi ha dato il benvenuto qui a Genova e spero di vederlo a Milano presto. Spero che il benessere e le cose positive che porterò qui siano viste bene anche dai tifosi dell'Inter".
FILM – “Il presidente Ferrero non è obbligato a fare nessun film, a me interessano soprattutto il campo e i risultati che potremo ottenere io e i miei compagni"
EVERTON – “Ringrazio tutti, sono stato bene. Ma l’Italia è il mio secondo paese, sono felice di essere qui, la mia famiglia è qui in Italia. Il primo contatto è stato con l’avvocato Romei, che con me aveva già vissuto dei momenti all’Inter. Quando ho incontrato il presidente Ferrero avevo già in mente di arrivare alla Samp”
NUMERO 99 - "Il mio numero è il 9, ma ora lo ha mio fratello Okaka. Per cui ho scelto il 99, come all'Anzhi. Non sapevo fosse stato indossato da Cassano”
SOPRANNOMI – “Sceglieteli voi, io aspetto il campo"
MIHAJLOVIC – “Sinisa è un vero uomo, nella vita e sul campo. Mi ha parlato come solo un uomo sa fare. Mi ha ricordato Luis Aragones”
RUOLO -"Mi hanno preso per segnare, ma so anche sacrificarmi. Se devo difendermi per i miei compagni lo faccio. Sono qui per vincere, voglio vincere aiutandoli con tutto me stesso”
SERIE A - "Ha perso fascino e attrazione non perché il livello sia basso, ma perchè le squadre italiane non stanno vincendo a livello europeo. In Serie A ci sono grandi club, considero la Juve allo stesso livello delle squadre europee. Il problema è che non sta vincendo. Lo stesso problema c’è stato quando sono arrivato la prima volta (all’Inter): poi abbiamo vinto tutto e abbiamo avuto il rispetto di tutti".
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