Marco Davide Faraoni, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha parlato del suo presente e del suo futuro in chiave nerazzurro, con un occhio anche al campionato in corso:
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Faraoni: “Zanetti, ammazza che campione! Resto a lungo. E non tremo perché…”
Marco Davide Faraoni, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha parlato del suo presente e del suo futuro in chiave nerazzurro, con un occhio anche al campionato in corso: GIOVANI: “Italia paese per giovani? Non so, vedo tanti giovani...
GIOVANI: "Italia paese per giovani? Non so, vedo tanti giovani che vanno all'estero a lavorare e a studiare. Prendono e partono per l’ Inghilterra o l’America. Vorrà dire qualcosa. Il calcio? Le statistiche dicono che i giovani all'estero giocano molto di più, ma io do fiducia allo sport italiano e mi piace molto la linea dell'Inter che punta sui ragazzi. Io all'estero come Macheda? No, perché il mio scopo è sempre stato quello di giocare in Italia. Prima la Lazio, adesso nell'Inter".
INTER:"Se mi aspettavo di giocare tanto? Forse in prima squadra sarei potuto arrivare la scorsa stagione, ma un virus che ho preso in vacanza in Egitto mi ha debilitato, tenendomi fuori 3 mesi e facendomi giocare solo in Primavera. In estate ho iniziato questa avventura con l'intento Devo molto a Ranieri, non pensavo di avere subito questo spazio. Sono un eclettico, prendo esempio da Zanetti. A centrocampo mi diverto, ma posso fare altri ruolidi crescere e di acquisire la velocità di pensiero di questi campioni. Non pensavo che l'allenatore mi avrebbe dato questa opportunità e invece...».
RUOLO: "Adesso mi trovo davvero bene a centrocampo, ma voglio essere più duttile possibile. In una società con tanti campioni è importante saper giocare in più posizioni. Qui all'Inter c'è il campione-duttile per eccellenza, Zanetti. E' un esempio per tutti, fuori e dentro il campo. Ha la voglia di un ragazzo di 18 anni e mi ha stupito vederlo soffrire perché stava fuori con la Fiorentina per squalifica. E pensare che ha fatto quasi 800 partite nell'Inter... Ho pensato “Ammazza che campione”. Ma mi danno consigli anche Cambiasso e Pazzini".
LAZIO E PASSAGGIO IN NERAZZURRO: "Alla Lazio non vedevo un progetto per me. L'Inter è arrivata con un bel programma di crescita. Non mi hanno offerto una maglia da titolare in Primavera o di allenarmi sempre con la prima squadra, ma mi sono stati sempre vicini. Un grazie particolare lo voglio rivolgere al ds Ausilio che insieme al mio procuratore mi ha portato qua. Il sogno? Di fare tante presenze in A, all'Inter, dove mi trovo bene e dove voglio restare a lungo. La mia carriera però la voglio finire alla Lazio, anche solo per una stagione».
STAGIONE:"Se l'Inter è tornata? Siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare. All'esordio in Champions nessun tremolio perché ero sicuro di quello che facevo: erano 20 anni che mi allenavo come un matto per quel momento».
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