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FCIN1908 – Serie A, Casini: “Priorità seconde squadre. Ok stage Italia. Fondi e stadi…”

Lega Serie A Casini

Le parole del presidente della Lega Serie A nella conferenza stampa di questo pomeriggio

Daniele Vitiello

Al termine dell'assemblea di Lega Serie A di questo pomeriggio, il neo presidente Lorenzo Casini ha tenuto una conferenza stampa per approfondire i temi trattati ed altri argomenti d'attualità. Queste le sue parole nel quartier generale di via Rosellini a Milano, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it: "Ho informato l'assemblea che il presidente Gravina ha disposto una task force che da domani si impegnerà in tutti i temi più caldi che riguardano il calcio italiano, non solo la nazionale. Ho iniziato il giro di visite alle società stesse, agli stadi e ai centri sportivi, lo farò in ordine alfabetico per evitare favoritismi".

SOSTEGNO NAZIONALE -"Abbiamo avviato una discussione e sono emersi tre punti: la Serie A negli anni ha sempre lavorato e proposto iniziative di riforma, anche sul settore giovanile e seconde squadre, per cui alcune proposte sono pronte. Il secondo punto è che proprio per lavorare a tali proposte costituiremo un gruppo di lavoro permanente per la Serie A, in modo da proporre riforme che vanno oltre la nazionale. Non è solo un tema di risultati della nazionale, ma è un tema di sistema calcio e di come i giovani vengono formati. Il terzo e ultimo punto riguarda la disponibilità dell'assemblea di fornire giocatori alla nazionale per i primi dieci giorni di novembre, che corrispondevano alla fase di ritiro per l'eventuale mondiale, per uno stage dal 14 al 24.

Questo ha portato anche a discussioni sulle finestre FIFA, un'occasione per rivedere la posizione sulle finestre. Un altro tema emerso è stato quello dei famosi indennizzi in caso di infortuni di calciatori in nazionale, ma questo è un altro discorso e verrà trattato meglio in futuro".

Lega Serie A

ADEGUAMENTO STATUTO -"La Lega si è attivata per rendere il calcio più sostenibile, fermo restando il momento difficile. L'impegno della Serie A è quello di proporre modelli di gestione sana che vadano verso finanziamenti più sostenibili. Per lo Statuto si tratta di adeguarlo ai principi informatori e l'obiettivo è arrivare al Consiglio Federale del 20 chiudendo questa vicenda. Se il calcio italiano vuole ripartire, può farlo solo se lavoriamo tutti insieme verso la stessa direzione. Non c'ero quando i rapporti con la Federazione erano tesi, sono arrivando portando l'unico metodo che conosco, quello della cooperazione".

INIZIATIVE DI PACE -"Le iniziative hanno raggiunto il risultato di mandare un messaggio di pace. 'Imagine' cantata prima di Juve-Inter ha avuto un blocco da parte delle emittenti russe che hanno fermato il segnale audio. La Premier ha deciso di sospendere la trasmissione in Russia, la Ligue 1 anche. Noi, la Bundesliga e la Liga stiamo continuando a trasmettere e quello che è emerso anche parlando con rappresentanti ucraini è che non è semplice prendere la decisione giusta. Anche trasmettere, ma mandando un segnale forte di pace, è qualcosa che fa effetto. Per ora, la trasmissione è considerata strumentale per i messaggi di pace. Le iniziative verranno rafforzate, la Lega si impegna anche con donazioni dirette per la popolazione ucraina".

Lega Serie A, le parole del presidente Casini

DECRETO CRESCITA -"Non è nato per il calcio, va sempre ricordato. Il calcio è riuscito a beneficiarne perché rientrava in questa ipotesi visto l'alto salario dei lavoratori coinvolti. E' ovvio che può avere un effetto positivo di competitività, ma se la conseguenza è quella di favorire eccessivamente una contrattualizzazione di giocatori stranieri anche a livello giovanile, ancora non va bene. Ho chiesto ai presidenti di dare una posizione sul tema, in modo da poter fare una sintesi. Ci possono assolutamente essere dei correttivi. Il problema è l'abuso, non l'uso".

PRIORITA' -"E' emerso il tema delle seconde squadre, un problema urgente. Dobbiamo trovare insieme le soluzioni. C'è una aspettativa che le proposte vengano considerate in modo adeguato. I giovani in Italia ci sono, poi però si crea il gap per impiego e utilizzo come dovrebbero essere utilizzati. I numeri sono impietosi. Poi si deve investire sui centri, sulla formazione per rendere il percorso all'altezza. Le altre leghe si sono mosse quando noi eravamo fermi, quindi ora bisogna sedersi al tavolo con la Lega Pro e consentire a un numero più ampio possibile di club di strutturarsi, anche per ciò che riguarda il calcio femminile".

DIFFICOLTA' DI GOVERNARE LA SERIE A -"Mi sembra ingeneroso parlare di ingovernabilità. Ho sentito espressioni come 'gabbia di matti' e lo trovo ingeneroso nei confronti di 20 realtà che producono milioni di euro e procurano gioie a milioni di tifosi. I problemi sono oggettivi, ma perché la Lega con le sue 20 squadre riproduce le cose più belle e le contraddizioni più forti che il paese Italia può avere. L'assemblea è di per sé variegata, questo non rende semplice governare, ma tutti stiamo lavorando per individuare delle priorità e concentrarsi per il momento su cose per le quali abbiamo il consenso di tutti.

FONDI -"Sulla vicenda non ho conoscenza diretta, credo sia importante capire che tipo di modello si vuole realizzare. E' uno strumento, può essere utile usarlo, ma è facile che possa creare divisioni. La Serie A deve volersi più bene, non è che se arriva un fondo automaticamente va bene". 

MEDIA COMPANY -"C'è stato già un investimento importante a Lissone, è una soluzione sulla quale la Serie A tende ad andare. Mi sembra prematuro discutere sulla questione organizzativa".

NUOVA SFIDA -"Si sottovaluta il grado di difficoltà di lavorare in una istituzione governativa o in una corte istituzionale. Parliamo di un grado di impatto sulla popolazione che non è paragonabile ad altro, ma è evidente che qui ci sono sfide che meritavano di essere accorte. Ciò che mi ha sorpreso di più è che ci sono cose da fare per migliorare non solo la Lega, ma l'intero sistema calcio. Se no la sindrome dell'allenatore della nazionale non aiuta".

STADI/STRUTTUTE -"Non ne abbiamo parlato, ma sappiamo qual è l'età degli stadi italiani e la mancanza di investimenti sull'efficientamento energetico e sulla tecnologia. Si rischia di andare allo stadio e di non poter nemmeno caricare una foto su Instagram. Dobbiamo capire che è un problema nazionale, non di una singola squadra. Ci sono realtà virtuose, abbiamo quattro stadi di proprietà che hanno sicuramente aiutato".

PLAYOFF -"Non se n'è parlato, non è un tema. Introdurli porta una ricaduta molto pesante sull'interesse che si può avere sulla regular season. Basta chiederlo a qualsiasi appassionato NBA".

PROGRAMMA -"Cosa farò nei primi 100 giorni? Non amo fare proclami. C'è da raccogliere le priorità e mettersi al lavoro. Il calcio fa parte delle vite di molti di noi fin da bambini, è stato interessante relazionarsi con le imprenditorialità e le istituzioni. Diciamo che ho capito perché il mio profilo può essere utile alla Lega. Lo stage di novembre è un primo passo. Non ci sono mai state battaglie su questo con la Federazione, la Serie A ritiene che sia giusto mantenere quella disponibilità anche senza la partecipazione al Mondiale. Io non ero presidente quando se n'è parlato per la prima volta".

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