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Gasperini si racconta agli allenatori di domani

“Ho iniziato a fare questo mestiere allenando una squadra di 12enni. Arrivavo dal calcio professionistico come giocatore, ma mi resi conto che non sapevo bene che cosa insegnare a dei bambini così piccoli“. Gian Piero Gasperini si...

Simona Castellano

"Ho iniziato a fare questo mestiere allenando una squadra di 12enni. Arrivavo dal calcio professionistico come giocatore, ma mi resi conto che non sapevo bene che cosa insegnare a dei bambini così piccoli". Gian Piero Gasperini si racconta ai 54 allenatori riuniti stamane nella sala conferenze del PalaDolomiti di Pinzolo, che partecipano al corso organizzato da FC Internazionale e che raggruppa tecnici dei settori giovanili e società dilettanti di tutta Italia.

"Da quel momento - ha continuato Gasperini - ho iniziato a studiare, a costruire una mia metodologia per rendermi conto, giorno dopo giorno, che in Italia non esiste una vera e propia scuola. Inoltre, nei settori giovanili italiani si dà troppa importanza all'aspetto fisico: i ragazzini coordinati, quelli abili sono tagliati fuori se non sono alti e ben messi. È stata la Spagna a rigenerare i piccoli, facendo capire che non è necessario, ad esempio, essere alti 1,70 cm per saper colpire di testa".

Sul palco, Gasperini risponde alle domande di Stefano Bellinzaghi, attuale allenatore dei Giovanissimi Regionali B, arrivando a spiegare che: "Ho passato molto tempo, prima di iniziare ad allenare, cercando di costruire qualcosa che fosse solo mio. Più che studiare, ho ricercato, copiato e modificato per costruire una mia metodologia, nella quale ci sono ancora tanti dubbi, ma anche certezze acquisite. Posso dire questo, ciò che conta davvero nel mestiere di allenatore è crearsi una propria metodologia".

Modi e metodi d'insegnamento, ma anche esperienze di vita. "Chi è l'allenatore che mi ha dato di più? Se parliamo di tattica, dico Enrico Catuzzi, che purtroppo non c'è più e che già nella stagione '85/'86 iniziò a giocare 'a zona' nel Pescara, quando in Italia nessuno giocava in quel modo. Era il Pescara l'unica squadra che lo faceva, solo dopo è arrivato il Parma di Arrigo Sacchi".E se gli si chiede quale sia il momento più bello nella vita di un allenatore, Gasperini non ha dubbi: "Quando vedi fare in campo quello che si insegna in allenamento".

Il corso organizzato da FC Internazionale è iniziato ieri sera e proseguirà fino a domani con una serie di lezioni che prevedono, tra l'altro, un incontro con il Direttore del Settore Giovanile nerazzurro, Roberto Samaden, e il nuovo allenatore della Primavera, Andrea Stramaccioni.