L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport evidenzia come l'Inter abbia dei seri problemi in fase di contenimento: è la più battuta degli ultimi dieci anni. Ma secondo la "rosea" il problema non è ascrivibile alla sola difesa, quanto all'intera squadra, che non offre la copertura e il filtro adeguato ai propri uomini in retroguardia.
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GdS – I dati allarmano: è l’Inter più perforata degli ultimi 10 anni
La "rosea" mette in evidenza le lacune difensive della squadra e spiega come non sia solo un problema relativo al solo pacchetto arretrato
QUANTI ERRORI - "Gli errori individuali sono più semplici da evidenziare: anche alla maestra delle scuole elementari bastava sottolineare in blu l’errore grave dell’alunno di turno. Il problema, anche per la tremenda maestra di provincia, era capire quale penna utilizzare se tutta la classe commetteva errori a ripetizione. Ecco, il sistema difensivo dell’Inter è come una classe poco vogliosa di studiare e con scarsa attenzione. Giovedì a Beer Sheva si è visto un po’ di tutto. Ovviamente nel male, riferendosi al secondo tempo. Miranda, sul primo gol, si lascia sfilare da Lucio Maranhao alle spalle. Il brasiliano perde il contatto visivo e tattile con l’avversario che salta senza ostacoli. Sulla seconda rete degli israeliani, Murillo si fa scavalcare da un lungo lancio, calcolando male il tempo dell’intervento, rischiando un anticipo che non gli riesce invece di provare ad accompagnare traiettoria e avversario. Errore, evidente, anche quello di Handanovic che pensa di arrivare sul pallone e provoca il rigore".
MANCA FILTRO IN MEDIANA - "Bene (anzi, male), questi sono gli errori da matita blu che anche la maestra con il gonnellone avrebbe sottolineato. La stessa che però si metterebbe le mani nei capelli nell’affrontare una situazione generale con un problema diffuso. Perché l’Inter che subisce 26 gol in 18 gare ufficiali tra campionato e coppa non può puntare il dito solo contro i due centrali. È tutto il sistema difensivo che viaggia su ritmi di reazione prossimi allo zero e che quando l’avversario attacca difficilmente trova una soluzione per arginarlo. In mezzo al campo, tolto Medel, non esiste un punto di riferimento attorno al quale costruire il fortino nei momenti di difficoltà. Quello che incarnerebbe un giocatore con uno spessore di esperienza largo così e con una capacità di lettura delle azioni mediamente alta. Perché anche a Beer Sheva, dopo un’ora di gioco, il filtro davanti alla difesa è evaporato, lasciando l’onda biancorossa libera di sfondare al centro e sulle fasce. Senza un adeguato sistema di recinzione, i buoi scappano2.
DATI ALLARMANTI - "I numeri che fornisce Opta sulle dieci stagioni precedenti quella in corso propongono un dato inquietante: l’Inter, dopo 18 gare ufficiali, non aveva mai preso così tanti gol. Nel 2011-12, l’unica annata che si avvicina a queste cifre nell’arco di tempo preso in esame, i nerazzurri si erano fermati a 25, concedendo anche dieci tiri in più (217 a 207). Le conclusioni che si lasciano agli avversari sono un altro aspetto allarmante... L’Inter di Roberto Mancini, quella della stagione scorsa, navigava in cima alla classifica grazie a un’eccellente difesa (11 gol subiti) con circa gli stessi tiri concessi (216). Approfondendo si nota un’evoluzione che spiega qualcosa di più. Dal 2013 in avanti, l’Inter subisce più della metà dei tiri dall’interno dell’area. Quest’anno siamo al 56% (116 su 207). Se ti bussano alla porta e tu gliela apri, è più facile che colpiscano il centrotavola. Stefano Pioli lavorerà anche su questo. Non il centrotavola, ma il baricentro e l’atteggiamento della squadra".
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