Lunga analisi dei colleghi della Gazzetta dello Sport sul momento non brillante di Mauro Icardi: "Mauro in questi mesi non s’è risparmiato nulla. Basti pensare al rientro in ritardo dalle vacanze in Argentina: la cosa infastidì molto dirigenza e allenatore. E fu proprio Spalletti a comunicargli quel giorno la multa da 100 mila euro, in ragione di uno spogliatoio che esigeva regole uguali per tutti. Quella vicenda ha tolto serenità all’Inter, in fondo tra Icardi e alcuni compagni di squadra il feeling non è mai stato al top: non lo era un anno fa, le cose non sono certo cambiate in maniera positiva. E sarebbe persino naturale per qualsiasi calciatore, lo è un po’ meno se il calciatore in questione è il capitano e dunque la principale espressione del gruppo. Icardi è all’Inter dal 2013, è un passo da Vieri nella classifica dei bomber, ha un’esperienza decisamente superiore ai suoi 26 anni (meno due settimane esatte). Sa, forse più lui di Spalletti, che l’inverno porta sempre gli stessi problemi ad Appiano. Sta anche a lui trovare la ricetta per svoltare. Il richiamo al senso d’appartenenza, più volte ripetuto pubblicamente dai dirigenti del club, non può non coinvolgerlo. Da qui passa il futuro di Icardi nell’Inter. E poco sposta, oggi 5 febbraio, che sia nel club, e dunque con l’obiettivo di tornare a giocare quella Champions che tanto lo ha esaltato in questa stagione. O che sia altrove, da luglio in poi".
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La riflessione sul capitano dell'Inter
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