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GdS – Inter, c’è un pacco per te. Spalletti toglie il triangolo dall’asfalto: ora le conferme

Dopo la vittoria dei nerazzurri al Tardini per 1-0 arriva l'analisi de La Gazzetta dello Sport che si affida alla penna di Luigi Garlando

Eva A. Provenzano

E' arrivato Nainggolan a Milano. Sì, è vero. Era già stato acquistato in estate, ma pare proprio che nelle ultime settimane, dopo infortuni e momenti no a livello personale, il Ninja sia stato "recapitato all'Inter". L'analisi de La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina è a firma di Luigi Garlando e parte proprio dalla partita del giocatore belga a Parma: "Come un pacco smarrito per strada, è stato recapitato finalmente all’Inter il Nainggolan ordinato quest’estate: l’anima selvaggia capace di accendere la squadra, il trampolino per le punte che mancava. Il Ninja è stato l’unica scintilla di un primo tempo spento, ha trascinato la squadra anche a inizio ripresa, firmando il primo tiro in porta, e al 34’ ha innescato il gol-partita di Lautaro, entrato due minuti prima. Ciò significa che Nainggolan e Spalletti, autore del cambio buono, i due grandi imputati della crisi, per una notte almeno, sono passati dalla parte dei bravi. Ovviamente serviranno una serie di conferme per parlare di inversione di rotta e di guarigione".

I CROSS - Mancano, mancano quelli giusti e Icardi ne risente. Nella stessa analisi della rosea si legge anche della scelta di Spallebtti di inserire a destra nel tridente un centrocampista, Joao Mario, e non un esterno di ruolo. Se si considera poi che manca un costruttore di gioco in mezzo al campo e tutti i palloni passano da Brozovic, allora si capisce perché l'argentino di palloni in area ne ha visti arrivare pochi, specie nel primo tempo. Pure i terzini hanno spinto poco: "D’Ambrosio, a un certo punto, non pressato, ha mancato il pallone che voleva crossare. Asamoah ha sparato traversoni fuori calibro. Il povero Icardi sembrava un bambino all’aeroporto che guardava passare gli aerei a faccia in su. Nainggolan è partito più motivato del solito, ma è sembrato spegnersi per non fare la figura del crumiro. All’ora del tè è l’Inter questo impasto di imperfezioni tecniche e tattiche e di motivazioni spente", sottolinea ancora lo stesso giornalista. Nel secondo tempo le cose sono cambiate, la squadra è cresciuta e i palloni giocabili a Icardi sono arrivati ma li ha pasticciati. Entra Lautaro, al posto di Joao Mario e arriva dopo due minuti il gol su un assist di Nainggolan, proprio lui. "C’era una volta un altro centravanti dell’Inter, tautuato come il Ninja, che si alzò dalla panchina del Tardini, entrò, fece gol e portò lo scudetto. Si chiamava Ibra, era il 2008. Altri tempi. Ma intanto la vittoria del Tardini, griffata Lautaro, consente a Spalletti di togliere il triangolo dall’asfalto: primi gol e prima vittoria del ritorno. L’Inter si è rimessa in moto, destinazione Champions", conclude Garlando.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 10-2-2019)

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