Secondo la Gazzetta dello Sport, parte dei fallimenti nerazzurri di questo inizio stagione sono imputabili a un mercato deficitario, partendo da Jonathan che «è un laterale di difesa, e molto più difficilmente può esprimersi da esterno di centrocampo nel 3-4-3 di Gasperini. Resta da vedere se in un ruolo più«naturale» riuscirà a far trasparire meno le difficoltà legate a un inserimento nel calcio italiano che sembra non aver ancora compreso». Si passa poi ad Alvarez: «due mesi di allenamenti ed esperimenti hanno detto che Alvarez è un centrocampista, più che un attaccante. Dunque una potenziale mezzala sinistra (ma può stare anche a destra) e nonun esterno d’attacco. Aver dovuto affrontare una preparazione e carichi di lavoro completamente diversi rispetto a quelli a cui era abituato gli ha tolto finora brillantezza nello spunto e lucidità, perché Ricky in Argentina fosse chiamato Maravilla, l'Inter ancora non l'ha capito. Infine Zarate: «è il neoacquisto che ha avuto meno tempo per integrarsi con la squadra. La gara di Palermo ha fatto vedere quanto può rischiare a volte di essere avulso dal gioco, quella con il Trabzonspor ha mostrato le sue contraddizioni: una rete sfiorata e un’altra sbagliata per frenesia. Di sicuro è una seconda punta che deve adattarsi a fare l’esterno in un 3-4-3, di sicuro non èl’applicazione tattica il suo forte: sembra poter essere più uno spaccapartite che un punto fermo per un progetto di gioco elaborato».
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