Siamo solo all'inizio, è vero, ma quattro partite sono un'iniezione di fiducia importantissima per il proseguo della stagione, soprattutto se si considera com'era terminata l'ultima. L'Inter non è tra le favorite per lo Scudetto, questo è vero, ma il processo di "spallettizzazione" sta procedendo a gonfie vele. Lo si è visto anche ieri a Crotone, dove pur non giocando bene, i nerazzurri hanno saputo soffrire e portare a casa il risultato:
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GdS – Occhio all’Inter, ha imparato a soffrire: Scudetto parola vietata, ma…
L'Inter ora sembra pronta a giocarserla con chiunque
"L’Inter passa a Crotone, dove ad aprile aveva perso ed iniziato a smarrirsi nel labirinto di se stessa, per lo sfascio di fine stagione. Quella di ieri è stata una vittoria sporca, come si usa dire oggi: non è arrivata con la bellezza del gioco, ma con la pratica della sofferenza (...) Nessuno si esalti, vietato pronunciare la parola scudetto. Due stagioni fa l’Inter di Mancini vinse le prime cinque gare, per risvegliarsi di botto alla sesta, sconfitta per 1-4 a San Siro dalla Fiorentina: da lì in avanti il lento rientro nei ranghi. È giusto però sottolineare le differenze. Quell’Inter non aveva la tigna di squadra che quest’Inter sembra possedere. Il gruppo ha imparato a soffrire, a fronteggiare le difficoltà e a trasformarle in energia positiva, nessuno si lascia più andare. La mano forte di Spalletti, sempre in piedi a bordo campo, come un insegnante che passeggia tra i banchi della classe (...) Skriniar? Ha qualcosa di Walter Samuel, il Muro della Champions 2010, ma per l’incoronazione bisogna attendere collaudi contro centravanti di peso superiore".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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