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GdS – Oriali: “Ero juventino, poi arrivò l’Inter…”

Una vita da mediano, una vita calciatore, una vita da dirigente, una vita da vincente e ora Lele Oriali si appresta a tagliare il traguardo dei 60 anni. L’INIZIO – “facevo il garzone dal berbiere per arrotondare e giocavo a...

Giovanni Montopoli

Una vita da mediano, una vita calciatore, una vita da dirigente, una vita da vincente e ora Lele Oriali si appresta a tagliare il traguardo dei 60 anni.

L'INIZIO - "facevo il garzone dal berbiere per arrotondare e giocavo a calcio nel Cusano Milanino come terzino destro. Un giorno mi vide il "sciur" Crippa e disse che mi voleva all'Inter, io che da ragazzo ero della Juve. Arrivato all'Inter però divenni interista a vita". 

BECCA - "Bordon e Beccalossi sono stati i miei più cari amici. Becca è stato  quello  che per le sue qualità ha avuto meno successo. Il più forte? Maradona senza dubbio. Durante un'amichevole Bearzot mi disse di controllarlo, aveva 18 anni, io riuscì solo a vederlo ".

PIUTTOSTO SMETTO - "nel 1980 stavo per essere ceduto all'Ascoli in cambio di Pasinato, il tutto senza dirmi nulla. Avvisai la società che piuttosto avrei smesso di giocare a calcio".

NAZIONALE - "Beazot si rivelò un grande stratega, ci fece vincere un mondiale storico. Al tempo ero in camera con Zoff, nessuno dei due ci credeva, ci telefonavamo per ricordarcelo".

DIRIGENTE - "l'Inter è la mia seconda famiglia. Per i nerazzurri ho perso il sonno; ancora oggi mi agito molto, non come quando giocavo, ma quasi. Mancini bravo e fortunato; Mourinho abile e furbo, ho lavorato 11 anni all'Inter, una carriera culminata con la vittoria della Champions. 

STRAMA - "l'Inter può arrivare lontano; Stramaccioni è bravo a tenere unito il gruppo ma va lasciato tranquillo"

NUMERI  - le reti realizzate in carriera da Oriali sono 43 in 392 gare. 6 quelle messe a segno nel derby