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Handanovic come Leonida: Inter, ci hai visto bene. E Lukaku è rimasto colpito da un fatto

Ancora una volta decisivo il capitano nerazzurro

Marco Astori

"«C'è solo l'Inter» canta San Siro dopo aver ripreso la vetta e ricacciato indietro la Juve. Ma stavolta il Meazza potrebbe cambiare le parole e intonare «c'è solo il capitano»". Esordisce così La Gazzetta dello Sport in un focus dedicato a Samir Handanovic, vero man of the match della gara con la Lazio di ieri sera. "Già, perché nella serata della sofferenza - continua la Rosea -, davanti a una Lazio «rompiscatole» e pericolosa soprattutto nei primi 45 minuti, c'è un capitano che fa grande l'Inter di Antonio Conte. Samir Handanovic da Lubiana, 35 anni compiuti il 14 luglio, la fascia se l'è vista recapitare sul braccio sette mesi fa dopo il patatrac Icardi e dimostra ancora una volta che l'Inter ci ha visto bene. Perché lo sloveno è un mister equilibrio per lo spogliatoio (anche l'ultimo arrivato Lukaku è stato subito colpito dal suo carisma fatto di poche parole...) e soprattutto sulle sue manone ci si può sempre contare. Era la partita numero 300 di Samir in nerazzurro, è diventata soprattutto la partita numero 109 (97 in Serie A) senza prendere gol. Se consideriamo solo questo campionato, Handa è stato bucato soltanto a Cagliari da Joao Pedro e ha la difesa meno battuta dei 5 tornei top d' Europa: 5 vittorie e 4 «clean sheet», come si dice oggi, con il dato super del Meazza.

Qui a Milano, compreso il derby giocato in trasferta, l'Inter ha fatto percorso netto: zero reti incassate contro Lecce, Udinese, Milan e Lazio. E visto che Conte ripete sempre che si vince se non si fanno errori, questo è un dato incredibile ed è uno dei simboli dell'Inter capolista. Trecento volte in maglia Inter come un altro portiere mitico, Julio Cesar. Un numero che, vista la serata, può essere buono per un paragone con Leonida e i 300 spartani che combatterono alle Termopili contro i persiani. Stavolta Leonida è Handanovic, che nel primo tempo difende con i denti la sua porta dagli assalti della Lazio. Ben supportato dai tre dietro, ovvero Godin, De Vrij (alla prima da ex con la Lazio e davvero super) e Skriniar. Almeno tre paratone di Samir tolgono il fiato, su Correa due volte e su Bastos; il nerazzurro è bravissimo anche in uscita su Caicedo e poi, quando sembra pronto a togliere dal fondo della sua porta il primo pallone del campionato, ci pensa Correa a fare lo scavetto e a mancare clamorosamente il gol. Nel primo tempo si prende l'oscar, nel secondo tempo un'uscita avventata su un corner poteva costare carissima, ma anche la fortuna (altra imprecisione di Correa) stavolta è dalla sua parte. L'ultimo sussulto al 92', quando Lazzari la mette in mezzo e Handa chiama il pallone e De Vrij si abbassa: San Siro tira il fiato. A 35 anni e con scadenza 2021 sul contratto, Handa non molla un centimetro".

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