Nel corso della passata stagione - causa tanti infortuni - non si è espresso al meglio, ma una volta tornato al top della condizione i tifosi nerazzurri hanno potuto apprezzare il vero Hernanes, quello che per diverso tempo ha fatto la differenza con la maglia della Lazio. Proprio il profeta, ai microfoni di Inter Channel, spiega i problemi incontrati all'inizio in nerazzurro, ma parla anche del presente del club:
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Hernanes: “Il club ci ha dato il massimo, ecco cosa vuole Mancini. Sono il Prof…”
Nel corso della passata stagione – causa tanti infortuni – non si è espresso al meglio, ma una volta tornato al top della condizione i tifosi nerazzurri hanno potuto apprezzare il vero Hernanes, quello che per diverso tempo ha fatto...
Profeta, Prof e professore: qual è il tuo vero soprannome?
"Il soprannome iniziale è profeta, poi prof è arrivato dopo, credo per comodità. Professore è giunto ancora in seguito, credo sia perché cerco di dare una risposta a tutto, mi piace studiare e osservare le cose"
Futuro da allenatore?
"Prima dicevo di no, ora non rifiuto l'idea del tutto. Adesso è ancora tempo di giocare e vincere"
Ci hai messo un pò di tempo per mostrare il vero Hernanes
"Senza continuità non puoi rendere al 100%, sono arrivato all'Inter e ho subito avuto a che fare con infortuni che mi hanno rallentato, non ero abituato ad averne, ho sempre giocato senza problemi. Il primo anno è stato di adattamento, poi si è sistemato tutto e ho iniziato a rendere meglio in campo, prendendo lucidità, consapevolezza."
Sei cresciuto anche fisicamente
"Senza grande forza fisica, non mi sono mai sentito così forte. Non ho paura di contrasti e di andare sul pallone. Quando sono arrivato in Italia subivo il gioco del marcatore diretto, chiedevo sempre fallo. Adesso sono cresciuto anche fisicamente e devo dire che mi piace il gioco duro, aggressivo e di contrasti, più europeo".
Sembri lento, ma in realtà quando parti palla al piede non lo sei affatto
"Non mi piaceva essere lento, nel calcio è la velocità a fare la differenza. Ora non mi sento più lento. Quando le gambe rispondono al pensiero riesco a fare cose che prima non mi riuscivano. Ho cambiato metodo di allenamento da un po' di mesi e ho sentito di avere questa brillantezza in più. Mi fa piacere si veda, è quello che sento. Mi sento così e penso che sta arrivando il momento più brillante della mia carriera, mi divertirò a giocare e vincere, è il momento che ho atteso tanto."
Mancini è sinonimo di vittoria?
"Mancini è tosto, è stato un giocatore con molta qualità e vuole molta qualità. Lui vuole vincere giocando bene al calcio. Mi piace la sua idea, mi fa piacere. All'inizio si può non vincere perché devi sistemare, organizzare e puoi impiegare un po' di tempo, ma quando si sistema e si impara si può vincere giocando bene."
Ti piace questo ruolo? Il doppio passo è il tuo marchio di fabbrica?
"Questa era la posizione che mi piaceva di meno, non avendo un grande passo negli ultimi 20 metri, volevo far girare io il pallone e non entrare in area a fare contrasti. Ora mi sento a mio agio e so di poter sfruttare meglio i tiri da fuori, una delle mie caratteristiche. Sono più vicino alla porta e con i miglioramenti credo di essere a mio agio. Doppio passo? Una finta che faccio da quando avevo dodici anni e giocavo a calcetto. Durante le vacanze ho avuto modo di incontrare un mio vecchio allenatore che ha visto dei video di alcune mie azioni e mi ha detto: incredibile, ti vedo fare in campo le stesse cose che facevi nel cortile di casa quando ti allenavi facendo slalom tra le colonne".
Si punta al titolo?
"Quando tutti vogliono e pensano la stessa cosa, quando hanno lo stesso obiettivo, ci si arriva prima poi. Si sta creando questo ambiente. Ho visto il lavoro che stiamo facendo, anche a livello di ristrutturazione del centro sportivo, gli investimenti della squadra, vediamo che il presidente vuole portare l'Inter ai massimi livelli, abbiamo tanta fame di vincere. Tutti stiamo remando nella stessa direzione. L'anno scorso abbiamo raccolto meno delle nostre possibilità, quest'anno verrà ripagato doppiamente."
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