Al via di questa nuova e importantissima stagione per i colori nerazzurri, il Profeta Hernanes si è concesso in una lunga intervista ai media brasiliani. Qui, il numero 88 ha parlato della prossima stagione, del suo ruolo nell'Inter e dei suoi obiettivi. Ecco tutte le parole del brasiliano: "La mia età ? Tutti parlano di età , ma non ho mai pensato che 30 anni siano un'età elevata. Mi ritrovo a 30 anni al picco della mia carriera. Faccio ancora un confronto con Gesù, cerco sempre di seguirlo. Gesù, all'età di 30 anni, ha iniziato la sua avventura. In tre anni, ha cambiato la storia del mondo e dell'umanità . Voglio cambiare la mia storia e il mio mondo nei prossimi tre anni".
primo piano
Hernanes: “Inter, ho tanta voglia: ora i titoli! Faccio come Gesù. Miracoli? La CL e…”
Al via di questa nuova e importantissima stagione per i colori nerazzurri, il Profeta Hernanes si è concesso in una lunga intervista ai media brasiliani. Qui, il numero 88 ha parlato della prossima stagione, del suo ruolo nell’Inter e dei...
Gesù Cristo è la tua più grande fonte di ispirazione. Si possono fare i 'miracoli' come lui?"Per rispondere a questa domanda vorrei citare un altro uomo: Albert Einstein. C'è una frase che dice: "Ci sono due modi di vivere la vita: uno è quello di credere che non ci sono miracoli; l'altro è quello di credere che tutte le cose sono miracoli". Io faccio parte del secondo gruppo e vedo tutti i miei successi come miracoli, un qualcosa al di sopra della media. Perché quando si vive nella media, nella zona di comfort della persona umana, non hai vinto nulla. Così ogni successo nella mia vita è da considerare e prendere come un miracolo"
Vuoi cambiare la tua vita nei prossimi tre anni. Ma Gesù è morto all'età di 33 anni... Non penserai di fermarti a 33 anni?"No, no... In realtà Gesù Cristo, a 33 anni, è risorto e allora ha cominciato a fare la storia. Se posso fare tutto quello che penso... Ho ancora voglia di godere e gioire di gran parte della mia carriera"
Quali sono i 'miracoli' che speri ancora di ottenere?"Qualificarmi in Champions League e giocarmela con l'Inter. Poi vincere e diventare campione. Il prossimo campionato potrebbe essere molto importante, è il mio primo grande obiettivo"
Giocare un'altra Coppa del Mondo sarebbe pure un 'miracolo'?"Certo. Sarebbe il coronamento di questi prossimi tre anni. Voglio giocare i Mondiali di Russia 2018. Avrò 33 anni, giusto? Questa è la fase più calda della mia carriera. Sono al massimo della forza fisica e della maturità . Sono diventato più maturo e esperto, ma la mia essenza continua lo stesso, sono ancora un ragazzo giocoso. E' cambiato molto, ma non è cambiato nulla (ride). E' interessante come guardo alla mia crescita. Mi sto godendo tutto questo. Ma è da notare che non sono ancora finito. Ho ancora molto da fare, molto davanti a me, ma con tutto il tempo e senza fretta. Ho molto da dimostrare, e ho ancora diversi obiettivi"
Per raggiungere questi 'miracoli', l'Inter deve dimostrare ancora una volta la sua forza in Europa. Perché negli ultimi anni ha lasciato a desiderare?"Il calcio è un momento. L'Inter recentemente ha vissuto un ciclo molto buono, con cinque o sei titoli consecutivi in Serie A. Ora, è la Juventus a vivere un grande momento. Hanno passato dei cambiamenti, hanno costruito una squadra vincente e sono riusciti a raccoglierne buoni frutti. Ci vuole semina prima della raccolta. Non si può raccogliere senza prima piantare. Ripeto: il calcio va a momenti. Ed è necessario per godersi i momenti delle vittorie. Siamo motivati a far girare la ruota. La ruota deve girare"
Recentemente, l'idolo tedesco Lothar Matthà¤us, che ha giocato in Italia, ha detto che l'Inter sta vivendo un "momento mediocre"..."La parola è forse un po' forte. Penso che non si veda quello che ci si aspetta dall'Inter. Sappiamo ciò che il club rappresenta, cioè qualcosa di più, molto di più. Perciò si può fare molto di più. Ognuno usa le parole che vuole. Noi sappiamo dove vogliamo andare"
Eppure nonostante questa linea di ragionamento, perché il calcio in Italia ha perso così tanto spazio rispetto ad altri? Che è successo?"Il calcio italiano adesso ha iniziato di nuovo ad essere protagonista. La Juventus ha giocato la finale di Champions League, con la possibilità di essere campione. Il Napoli è andato molto lontano nell'ultima Europa League. L'Italia ha perso terreno a causa di altri paesi che hanno incominciato a guadagnare e comprare di più, i club sono diventati più forti. Ma cambieremo tutto questo, abbiamo bisogno di cambiare"
Scalzare la Juventus fa parte di questo cambiamento, giusto?"Non è solo per la Juventus. La rivalità esiste, è vero, ma non stiamo pensando solo alla Juventus. Voglio vincere tutto, e lavoro per vincere su tutti. Vogliamo fare una grande stagione. Le nostre aspettative sono molto alte, ma abbiamo bisogno di avere i piedi per terra"
La Juventus è senza Tevez, Vidal, Pirlo... E' questo è il momento giusto per avvicinarsi alla Juventus?"No. Indipendentemente da chi parte e chi resta, la Juventus è sempre un avversario forte, una rivale che deve essere rispettata. La cosa più importante è concentrarci sul nostro lavoro, nella nostra capacità di organizzare, strutturare come una squadra per battere chiunque. La Juventus sarà sempre forte, ma dobbiamo rafforzarci ancora di più"
L'Inter ha subito un restyling, si è rafforzata. Tu sei rimasto e ti sei affermato come uno dei leader della squadra. Come vedi questa leadership?"Sono cresciuto all'interno del gruppo, è vero. Ma io preferisco fare il mio lavoro, per vincere le cose con il mio lavoro. Mi sembra una cavolata parlare di leadership. Ho sempre voglia di dimostrare quanto posso essere utile e importante per la squadra. Apprezzo quello che ho ottenuto qui all'Inter, ma voglio essere ancora più importante per il club. Voglio i titoli".
Miranda, che ha giocato con te al San Paolo, è uno dei giocatori appena acquistati dall'Inter. Pensi che questo possa facilitare il tuo ritorno in nazionale? Era il capitano della squadra di Dunga in Coppa America..."Io credo nel mio lavoro. E voglio solamente raggiungere le cose che sono legate al mio lavoro. Nella mia mente, penso solo a migliorare e piano piano racimolare"
Un po' calciatori come te vengono da buone stagioni in Italia. Nel frattempo, giocatori che giocano in Cina o in altri campionati di minor prestigio hanno guadagnato terreno nella Selecao. Voi siete contrari a questo?
"Ogni allenatore ha le proprie preferenze. Pertanto, viene chiamato il giocatore che sta nel momento migliore, ognuno con le sue caratteristiche. La sfida più grande è dimostrare al mister che sei il giocatore ideale per essere convocato"
© RIPRODUZIONE RISERVATA