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Icardi: “Fascia? Avevo segnali, eccoli. Maturato, non cambiato. Leader? Sono…”

Mauro Icardi, intervistato da Sportweek, ha raccontato come gli è stata consegnata la fascia di capitano: Come ha scoperto a inizio stagione che sarebbe diventato capitano dell’Inter? Glielo ha detto Mancini? «Lo avevo letto sui giornali ma...

Daniele Mari

Mauro Icardi, intervistato da Sportweek, ha raccontato come gli è stata consegnata la fascia di capitano:

Come ha scoperto a inizio stagione che sarebbe diventato capitano dell’Inter? Glielo ha detto Mancini?

«Lo avevo letto sui giornali ma ufficialmente non sapevo nulla. Poi alla prima di campionato mi è stata consegnata la fascia, e non è stata una sorpresa: ormai me l’aspettavo, anche perché i collaboratori del mister nei giorni precedenti ognitanto mi lanciavano una battutina del tipo: “Mauro, quest’anno devi prendere per mano la squadra”;“Mauro, ormai sei un leader, comportati come tale”. Mancini non mi ha detto nulla: lui sa che io sono uno che fa il proprio lavoro con coscienza, io so che lui mi considera un giocatore con personalità».

E lei adesso si sente il leader di questa Inter?

«Leader no. Sono uno che può aiutare la squadra come ha già fatto l’anno scorso, coi miei gol».

Nello spogliatoio è cambiato qualcosa negli equilibri? E' lei ora ad avere l'ultima parola, o gente di personalità ed esperienza come Melo o Medel conta di più?

(sorride) «Sarò sincero: siamo un po’ tutti a parlare, prima di ogni partita ci carichiamo a vicenda. Nonostante i tanti nuovi arrivi, siamo già un gruppo molto unito. E in campo si vede».

Ma lei che tipo di capitano è? Uno che parla molto, oppure preferisce osservare e intervenire se necessario?

«Intervengo se vale la pena. Quello che porta la fascia nonè il poliziotto che dice: qua si fa come dico io».

Ha chiesto consiglio a Javier Zanetti, che è stato capitano dell’Inter per quasi 16 anni?

«No, ma se dovessi avere un qualsiasi dubbio sarebbe lui la persona alla quale mi rivolgerei».

La fascia di capitano l’ha cambiata come persona?

«Non mi sento diverso. La fascia mi ha maturato dal punto di vista calcistico: in campo ho più responsabilità.Come uomocredo di essere maturato molto tempo fa: è da quando avevo 15 anni che vivo da solo.Ho imparato presto a cavarmela perconto mio in ogni situazione».