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Inter, Sabatini la tocca piano: “Icardi? Troverei un fidanzato a Wanda cosicché…”

L'ex dirigente dell'Inter, ora al Bologna, ha parlato del centravanti argentino e non solo

Andrea Della Sala

Walter Sabatini, ex dirigente dell'Inter e ora al Bologna, intervistato da La Gazzetta dello Sport ha parlato delle sue condizioni fisiche, della vicenda Mihajlovic e anche di Icardi e Wanda.

«Ho notato una cosa profonda, come in una famiglia. La gente: quando arriva qui, da noi, chi c’era e chi è nuovo, ha voglia di abbracciarsi. Che simbolicamente è come abbracciare Sinisa». 

Bologna e il Bologna

«Sto ancora in hotel, ma sotto i portici. E’ l’essenza. Del Bologna ho capito tutto: mi fece godere nel ‘64, era l’antagonista incredibile di tutte le big metropolitane. Un esempio per il domani. Per capirlo ancora di più ho letto Pasolini, nato qui: le sue immagini da calciatore erano in maglia rossoblu. Rispetto infantile in un animo tormentato. I bolognesi? La sera dopo la conferenza di Sinisa, lui ha avuto la forza di andare a cena in collina. C’era un banchetto di 200 persone vicino: nessuna di loro si è avvicinata per dire qualcosa. Non so se i bolognesi sono snob o straordinariamente educati. Propendo per la seconda».

Resilienza

«Cosa avrei voglia di fare dopo quella notizia tragica? Sinisa lo sa: la cosa che mi lascia, per ora, un rammarico è che avrei voluto con Sinisa sfidare il mondo da subito, in maniera irriverente. Ora serve tempo, dobbiamo frenare solo un po’. Lui ce la farà. Sì, resilienza è la parola-chiave. Un football club. Con quella il Bologna si è tirato fuori trionfalmente in 4 mesi. E c’è tanto Sinisa là. E in tutto ciò che è oggi e servirà per il domani. C’è coesione, sensibilità, familiarità».

Ho negoziato con Dio

«Ho avuto a che fare spesso anch’io con la resilienza. E mai ho fatto patti col Diavolo. Solo con me stesso, e forse perché io stesso sono il Diavolo. Sono stato a contatto con l’aldilà: come dicevano i medici sono stato morto due volte in quei 40 giorni di coma. Ero a contatto con una realtà sovrannaturale. Ma l’ho contestata. Mi facevo sentire. Negoziavo anche con Dio. Con educazione ma anche con furore. Mi sentivo pronto per il Paradiso. Non mi ha dato le chiavi».

Roma, Wanda, O’Ney

«Se la Juve sarà ancora la numero uno? In Europa, da subito. Ora ha la struttura da... è la volta buona. In ambito nazionale nemmeno discuterne. La Roma senza Totti e De Rossi? È come se a Roma togliessero il centro storico. Guardi: arrivo a dire che senza loro è anche una Roma possibile, i giocatori passano. Ma la Roma senza presidente è imperdonabile. Se avessi Icardi? Troverei un fidanzato a Wanda cosicché si allontani un po’ da Mauro, ragazzo magnifico, padre amorevole. Chi prenderei a Bologna se avessi tanti soldi? Neymar. Voglio che la gente si diverta: il calcio è meraviglia»

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