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Inter, la scossa in quattro mosse: dai dirigenti a Inzaghi, le novità per ripartire

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La rinascita dell'Inter di Inzaghi passa da quattro mosse: ecco le decisioni dopo gli incontri di ieri ad Appiano

Alessandro De Felice

"Pronto soccorso Inter". Così La Gazzetta dello Sport definisce l'emergenza in casa nerazzurra e le contromosse per far fronte al periodo di crisi della squadra di Inzaghi.

I nerazzurri stanno attraversando un periodo complicato con 4 sconfitte in 9 gare tra Serie A e Champions League, 3 k.o. in campionato in 7 partite, e devono necessariamente ripartire dopo la sosta, quando ad attenderli c'è la sfida contro la Roma dell'ex José Mourinho (assente per squalifica).

Dopo gli incontri di ieri tra Simone Inzaghi e il presidente Steven Zhang prima e la dirigenza con Marotta, Ausilio e Baccin poi, i nerazzurri hanno stilato una serie di mosse per tornare a viaggiare ad alta velocità.

LE QUATTRO MOSSE

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"Il cambio di rotta, necessario, deve essere pure rapido: la richiesta dei dirigenti non può che avere i caratteri dell’urgenza perché perdere altro terreno sarebbe sanguinoso. Ma sarà un lavoro di squadra, un gioco di sponda, tra staff e società anche perché ancora più stretto sarà l’intreccio. Pensare a un Inzaghi “sotto tutela” non significa minimamente che ci sia un commissariamento in atto: resta la totale libertà sulle scelte, dagli 11 iniziali ai cambi. Semmai, significa vicinanza perfino maggiore, sia nella quotidianità di Appiano sia nei rapporti col mondo esterno e i senatori del gruppo".

LA TUTELA

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"Cinque volte su sette in campionato la velocità della trasmissione palla interista è stata inferiore a quella dei rivali: bizzarro per chi ha inseguito la bellezza per lunga parte della stagione. Ciò ha portato l’Inter di Inzaghi a sfilacciarci, a correre spesso troppo e quasi sempre male: il fatto che la gamba non sia quella di un tempo potrebbe, quindi, essere un’illusione ottica. Anche questo aspetto, il dinamismo da ritrovare, è stato argomento di confronto costruttivo: non è previsto alcuna aggiunta nello staff di Simone, anche perché a stagione in corso sarebbe una problematica acrobazia, semmai occorrerà intervenire per ammorbidire i rischi di una stagione spezzettata. L’Inter ha optato per un ritiro invernale nel periodo del Mondiale, una ricarica al caldo: lì si costruiranno le fondamenta di una seconda parte di stagione che vivrà di vita propria. La scelta, gradita al tecnico, sarà tra due destinazioni: Canarie o Dubai. Nel mentre, però, la squadra deve correre con più raziocinio, senza frenesia inutile, magari con la palla al piede".

LA PREPARAZIONE

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A volte è stato l’istinto a tradire dalla panchina, a volte certe decisioni hanno aggiunto confusione come quel doppio cambio alla mezzora a Udine. Stabilità e maggiore flessibilità verranno ricercati con cura e un passaggio va sottolineato in rosso: a partire da quella sul portiere, è l’ora di scelte chiare. Definitive. L’alternanza tra i pali è destinata a scolorire un po’ alla volta e, anche solo per il peso specifico dentro allo spogliatoio, Simone non è intenzionato a privarsi a cuor leggero di capitan Handanovic. Anche in questo caso, però, sarà il campo a dare una risposta definitiva.

SCELTE CHIARE

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"Più in generale, però, il guaio dell’Inter è nei pensieri. È conficcato nella testa di giocatori divorati dall’ansia. Il pronto soccorso di ieri ad Appiano ha avuto quindi la forma di una seduta psicoterapica: l’Inter dopo la sosta deve rinascere “leggera” nel cuore e nel pensiero. La famosa “tenuta mentale” improvvisamente sparita andrà ritrovata in qualche angolo di Appiano. E a Inzaghi il compito di cementare le vecchie certezze del gruppo: più coesione nei reparti, più tenuta difensiva visti i gol regalati qua e là, ma soprattutto zero atteggiamenti svogliati, basta mancanza di cattiveria. In questa Inter si sbraccia e ci si lamenta un po’ troppo: è evidente a tutti, da chi discute ad Appiano al tifoso che urla sui social. È pur vero che in quella stagione di grazia 2020-21 Conte nelle sette partite iniziali mise in cascina appena dodici striminziti punti, ma quell’Inter tricolore vinse di slancio le successive otto. Fu un segnale di calma e potenza: anche adesso, come allora, Lukaku può guidare la riscossa e non è cosa da poco".

LEGGEREZZA

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(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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