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Inter, trattativa con Bc Partners bloccata. Suning al bivio: ora la strada preferita è un’altra

Continua la ricerca da parte della proprietà dell'Inter di nuovi investitori, ma ora si valuta anche l'ipotesi del finanziamento

Andrea Della Sala

Nella giornata di ieri hanno fatto eco in Italia le parole del patron di Suning Zhang Jindong. Il numero uno della proprietà cinese ha affermato che verranno tagliate tutte le attività non rilevanti.

"I tifosi nerazzurri, inferociti sui social per il tempismo visto il derby alle porte, si chiedono se dentro quelle “attività non rilevanti” ci sia pure l’Inter. Fonti vicine al club lo hanno voluto escludere: il riferimento sarebbe alle sole attività “domestiche” in territorio cinese. Anzi l’Inter, per la propria natura, sarebbe un ponte tra Oriente e Occidente. Un potente veicolo pubblicitario per fare crescere un business che ha sofferto la congiuntura negativa in patria tra Covid e crollo dell’immobiliare (il gruppo ha 1,2 miliardi di bond in scadenza 2021)", spiega La Gazzetta dello Sport.

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"I prossimi mesi diranno, ma le parole di Zhang Jindong restano una conseguenza del mutato clima politico in Cina: al momento pare impossibile spostare capitali all’estero. In fondo, niente di diverso rispetto al quadro di insieme in cui Suning si è mossa negli ultimi tempi: la dichiarazione non accelera o rallenta gli eventi. Anzi, il gigante cinese resta al bivio: di qui l’idea di una cessione di quote, di là l’idea di un finanziamento. Quest’ultima è la strada preferita: un prestito che permetta al gruppo di superare il momento restando azionista di maggioranza. Per questo gli Zhang trattano con Bain Capital, fondo di debito che potrebbe garantire altri denari per arrivare a fine anno. La trattativa con Bc Partners, invece, è ancora lì, impigliata nella distanza di 200 milioni tra offerta (750 per il club) e richiesta (950)", aggiunge il quotidiano.

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