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Inter, un Icardi così non serve: numeri da incubo, se vuole davvero restare lo dimostri

L'attaccante argentino sta disputando la sua peggior stagione

Fabio Alampi

Privato della fascia di capitano, scaricato da buona parte dei tifosi e in rotta con la società, ma con ancora tanta voglia (almeno a parole) di Inter: Mauro Icardi sta attraversando la stagione più difficile da quando, nell'estate del 2013, approdò a Milano. A tutto ciò si aggiunge un'astinenza da gol del tutto inusuale per un bomber come lui: l'ultima rete risale al rigore trasformato contro il Genoa, l'unico del 2019, mentre per trovare l'ultima gioia su azione bisogna andare indietro addirittura fino al 2 dicembre, in casa della Roma. Troppo, per uno abituato a trovare la porta avversaria con staordinaria regolarità.

COSI' NON SERVE - Nelle ultime giornate Luciano Spalletti ha provato a rilanciarlo, ma i risultati non sono stati quelli sperati: Icardi è apparso avulso dal gioco, quasi svogliato, lontano anni luce da quell'animale d'area di rigore che terrorizzava le difese avversarie. Dopo la Curva Nord anche il resto del pubblico sta cominciando a perdre la pazienza, e i fischi ricevuti al momento del cambio in occasione della gara con il Chievo sembrano scrivere in maniera definitiva la parola "fine" sulla sua avventura in nerazzurro. E' evidente che un Icardi così, svuotato psicologicamente e incapace di segnare, non serva e non potrà più servire all'Inter: la cessione a fine stagione sembra la soluzione migliore per tutti, nonostante l'inevitabile svalutazione del suo cartellino.

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