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Lega, incontro decisivo su riapertura e stipendi. Due ipotesi sul tavolo e tante perplessità

Non c'è ancora convinzione sulle date del nuovo inizio, c'è chi teme per la prossima stagione. Questa si concluderà a porte chiuse

Eva A. Provenzano

E' il giorno dell'assemblea straordinaria di Lega che ha come argomento all'ordine del giorno la ripresa del campionato e il taglio degli stipendi. La prima convocazione della riunione è fissata per le 10, la seconda alle 15 se necessaria. Sul tavolo quindi la ripresa del calcio dopo lo stop necessario per l'emergenza coronavirus. L'UEFA ha dato priorità ai campionati e ha concesso il mese di giugno per chiuderli. Sono stati spostati anche i vari impegni delle Nazionali per questo. Prima finirebbero i tornei nazionali e poi le coppe. Intanto il governo ha prolungato il divieto di allenarsi fino al 13 aprile, come tutte le altre attività non considerate necessarie. Poi se non servirà un altro periodo di quarantena ci si potrebbe allenare. Ma servirebbe almeno un mese di preparazione per ricominciare a giocare. "Oltre ai necessari controlli c’è chi ipotizza un maxi ritiro, senza trovare però grandi adesioni. Quello su cui tutti i club, nessuno escluso, concordano è che a dettare effettivamente i tempi sarà l’emergenza sanitaria, nient’altro", scrive La Gazzetta dello Sport. Anche perché ci si chiede se ci si potrà davvero allenare in gruppo e se si potrà convocare nei vari centri di allenamento anche i dipendenti.

Ci sono due fronti sulla riapertura. Una tesi più ottimistica che pensano si possa ricominciare tra il 20 e il 31 maggio. Chi invece pensa si debba ricominciare nella prima settimana di giugno. Quindi difficilmente, in ogni caso, i campionati si chiuderanno entro la fine di giugno. Ripartire farebbe rientrare i club dei fondi che arrivano da sponsor e tv ma ovviamente non ci saranno incassi perché le porte rimarrebbero chiuse fino a fine stagione. Sicuramente una ripartenza aiuterebbe molto la parte economicamente più fragile della Serie A. Chi si dice ancora prudente sulla ripartenza è preoccupato per gli impegni nelle Coppe e per la prossima stagione. Se si va oltre il 30 giugno, come sarà impostata poi la prossima, nella quale si giocherà anche l'Europeo? Serviranno rose molto attrezzate e quindi pure le sessioni del calciomercato dovrebbero essere riviste.

Lo scontro non è solo sul fronte della ripresa ma anche su quello della sospensione degli stipendi. I club sostengono che debbano essere tagliati per tutto il periodo nel quale non si è giocato. Invece l'Assocalciatori vuole che venga tagliato solo un mese di stipendi e non si è trovato un punto d'incontro. A questo proposito il quotidiano sportivo scrive: "In teoria senza una giustificata motivazione ai mancati versamenti, i giocatori potrebbero procedere con la messa in mora del club o richiedere lo svincolo gratuito". In sostanza bisognerà andare incontro anche all'AIC. Il taglio degli stipendi invece è una questione che ogni club deciderà in base ad una trattativa con i propri giocatori.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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