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Leonardo: ” Io al Psg? Avvenuto tutto in fretta. L’Inter aveva fascino. Moratti…”

Leonardo, ex dirigente e tecnico di Milan e Inter, attualmente direttore sportivo al Paris Saint Germain, torna a parlare del suo recente passato attraverso il quotidiano la Repubblica, che lo ha raggiunto a Parigi per capire meglio, cosa lo abbia...

Francesco Parrone

Leonardo, ex dirigente e tecnico di Milan e Inter, attualmente direttore sportivo al Paris Saint Germain, torna a parlare del suo recente passato attraverso il quotidiano la Repubblica, che lo ha raggiunto a Parigi per capire meglio, cosa lo abbia ad accettare la proposta dello sceicco Al-Thani,e lasciare all'improvviso la panchina dell' Inter dopo soli 6 mesi. Questo lo stralcio dell'intervista riguardante il suo passato nerazzurro:

Allora Leonardo, torna in italia?

"Smentisco: a Parigi sono molto felice. Mi piaceva quando ci giocavo e mi piace tuttora. C'è rispetto, la gente non ti assilla, la sera esco, anzi uscivo, ora ho un bimbo piccolo. Ho scelto la città, il progetto e vado avanti. Qui il calcio non tocca tutta la popolazione, non è un sentimento globale, nè dna comune. In Italia il calcio è la cosa,qui solo una cosa. La partita non può essere solo un risultato, ma anche un momento di incontro sociale".

Ha fatto il calciatore, il dirigente, l'allenatore. Posizione preferita?

"Sono stato sempre richiesto, Berlusconi mi ha domandato di allenare il Milan, era la mia prima volta, Moratti l'Inter, lo sceicco Al Thani di gestire il nuovo Psg. Tutto è avvenuto quasi per caso,non ho tramato,niente era programmato. Non posso colpevolizzarmi e chiedermi perchè. Ho avuto buone occasioni e le ho prese, questo ha arricchito la mia conoscenza. Dovrei scusarmi delle offerte che mi sono arrivate?"

Non voleva allenare?

"No, non era il mio sogno. E devo dire grazie a Milano. Il dopo carriera di un giocatore è sempre un momento delicato, non sei più una cosa e non sei nemmeno un'altra. Il Milan mi ha aiutato a crescere, Galliani mi ha insegnato un mestiere. Ancora oggi se ho un problema mi chiedo lui cosa farebbe? E allenare mi ha fatto cambiare, mi ha insegnato a dire no, a essere meno simpatico, meno pedina".

Lei ha detto no a Berlusconi..

"Ho litigato con lui, si. Non condividevamo più la setssa idea, era impossibile per me restare. Ma i rapporti con il Milan sono buoni e mi sento spesso con Galliani. Quattordici anni sono un legame resistente. Per me resta un maestro, come capacità di gestione".

E su Tevez lo ha rassicurato

"Il Psg non sarà d'intralcio. La nostra disposizione è chiara. Non abbiamo contattato il giocatore, sappiamo che il Milan è molto interessato. Nel caso non lo fosse più, noi ci siamo. Guardiamo, non disturbiamo".

Lei è passato da un premier, a un petroliere, a uno sceicco

"E dal Milan sono passato all'Inter. Stessa città, stesso cielo, stesso stadio, però due società a immagine dei loro presidenti. Berlusconi ha comprato e ricostruito il Milan, Moratti lo ha ereditato come un bene di famiglia e questo legame si vede e si sente. Con Moratti c'era già feeling, lo conoscevo, frequentavo la figlia Carlotta per via della fondazione umanitaria. Avvertivo il fascino di un interesse con radici lunghe e forti. E soprattutto l'emozione".

Ma alla fine ha detto no anche a lui

"Per la verità al primo tentativo del Qatar ho detto no allo sceicco. Non ero interessato, nè di natura non ero traditore. Poi ho parlato con Moratti, mi sono chiarito e solo dopo ho accennato un si al Qatar. Tutto è avvenuto molto in fretta, ancora faccio fatica a rendermi conto. Sugli sceicchi, c'è un'mmagine sbagliata, non sono zii d'America, non buttano via i soldi, è gente giovane, preparata, finanziariamente colta, che guarda ad una comunicazione integrata. Nasser al-Khelaifi è anche presidente di Al-Jazeera Sport".