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Lista Champions, il paradosso: la sentenza Uefa blinda Skriniar all’Inter

La cessione del difensore slovacco sarebbe totalmente inutile ai fini della lista Uefa

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La tanto attesa comunicazione da Nyon è arrivata: all’Inter non è stata concessa l’uscita anticipata (di un anno) dal settlement agreemente questo comporterà serie limitazioni sulla lista da presentare all’Uefa in vista della prossima Champions. La società di corso Vittorio Emanuele dovrà bilanciare entrate e uscite, ma nella voce ricavi (solo per quanto riguarda le liste, le plusvalenze a bilancio rientrano in un’altra sfera) finiranno solo le cessioni che riguardano i calciatori presenti nell’ultima lista presentata all’Uefa, quella del 2016-2017 e che comprendeva: Handanovic, Carrizo, Berni; Andreolli, Ansaldi, D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo, Ranocchia, Santon; Banega, Brozovic, Candreva, Medel, Felipe Melo; Eder, Icardi, Palacio, Perisic, Biabiany.

Da allora sono arrivati a Milano: Skriniar (25 milioni), Dalbert (20 milioni, bonus non ancora scattati), Asamoah (0), deVrij (0), Vecino (24 milioni), Borja Valero (5,5 milioni), Gagliardini (22,3 milioni), Lautaro (circa 25 milioni), Karamoh (7 milioni), per un totale di 128.8 milioni spesi. A questa cifra vanno sottratti i soldi recuperati dalle cessioni già avvenute di Murillo (10 milioni), Medel (2,5 milioni), Banega (7,7 milioni) e da quelle quasi certe di Nagatomo (circa 3 milioni) e Ansaldi (che il Torino riscatterà a 4 milioni), per un totale di 27,2 milioni. La differenza tra 128.8 e 27,2 fa 101,6. Questo, senza considerare gli ammortamenti dei giocatori già in rosa (cosa invece sottolineata ieri da Ernesto Paolillo ma su cui vige ancora un regime di incertezza).

Cifra che sintetizza quanto per l’Inter sia complicato mettere in lista i nuovi acquisti evitando di cedere, dato che l’obiettivo imposto dall’Uefa è quello di pareggiare il valore della rosa rispetto a quella del 2016-17, quando fuori lista erano stati lasciati Kondogbia, Jovetic, Joao Mario e Gabigol. Ma attenzione, giusto ribadirlo ancora una volta: sarebbe inutile, ai fini della lista Uefa, cedere Skriniar anche per incassare una settantina di milioni. La cosa non risolverebbe il problema perché il difensore slovacco non era presente nella precedente lista Uefa e il regolamento afferma che un eventuale guadagno sarebbe utile solo ai fini del bilancio (con relativo risparmio sull'ammortamento ndr) ma non a quelli della limitazione della lista. Serve, infatti, cedere giocatori che già apparivano nell’ultimo elenco presentato alla Uefa. Vendere i vari Skriniar, Joao Mario, Gabigol, Vecino, Borja Valero, quindi, sarebbe totalmente inutile ai fini della lista.

Ma chi, di quella rosa, potrebbe sia portare un grande vantaggio a livello economico sia risolvere i problemi di lista? I nomi sono essenzialmente 3: Icardi, Perisic e Brozovic. La clausola dell’argentino è fissata a 110 milioni e una cessione a questa cifra sistemerebbe il -101,6. Mentre volendo evitare la cessione dell’ex Samp e considerare solo l’eventuale partenza di entrambi i croati, l’Inter potrebbe recuperare (molto dipenderà anche dal Mondiale) almeno una settantina di milioni, portando il passivo a 31,6. Il che significherebbe poi dover lasciare qualcuno degli acquisti post lista 2016-17 fuori dalla Champions (forse uno tra Gagliardini e Vecino, pagati rispettivamente 22,3 e 24) e sicuramente Dalbert (pagato 20).

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