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Lukaku si è già preso l’Inter: corsa, gol e l’inchino ai tifosi. E il presidente Zhang se la ride…

Il centravanti dell'Inter era il giocatore più atteso e contro il Lecce non ha deluso le aspettative

Andrea Della Sala

Era l'uomo più atteso e non ha tradito le aspettative. Romelu Lukaku, alla prima ufficiale con la maglia dell'Inter, è andato subito in gol e ha scatenato l'entusiasmo di tutti i tifosi nerazzurri. Il belga è diventato subito l'idolo di San Siro, i tifosi lo acclamano, lo invocano e gioiscono assieme a lui per la prima rete italiana.

"La sua prima volta nella nuova casa comincia nel riscaldamento con gli applausi che arrivano dopo ogni pallone che il gigante belga butta in porta, poi ecco il boato alla lettura delle formazioni, gli oohh ripetuti del pubblico a ogni galoppata da carrarmato in mezzo ai giocatori del Lecce, l’apoteosi con il gol del 3-0 dopo un’ora esatta e l’inchino dedicato ai nuovi tifosi che sa di benvenuto nella grande famiglia interista. La ciliegia su una torta già bella ricca grazie a Sensi e Brozovic, cervelli dell’Inter di Conte sin dalla prima ora e stavolta anche con licenza di segnare", racconta La Gazzetta dello Sport.

"In tribuna il presidente Steven Zhang sorride, esulta e sotto sotto si sfrega le mani: l’acquisto più caro della storia dell’Inter fa contenti tutti alla prima uscita. Ed è il modo perfetto per spingere un po’ più in là Mauro Icardi, che nella notte di San Siro manca, senza però far immalinconire i tifosi. Perché adesso c’è Romelu l’uomo di ferro. Grande e grosso anche per chi lo ammira dalla tribuna, il numero 9 del presente e del futuro si sbraccia, chiede il pallone, si muove tantissimo sin dall’inizio. Assicura una presenza importante, non solo fisica, anche lontano dall’area. Ha tanta voglia di proporsi, e l’intesa con il compagno d’attacco Lautaro (orfano dell’amico Maurito) sembra già a un buon punto, visto che i due si cercano spesso e si trovano altrettanto spesso. Lukaku sembra saper fare tutto, anche se con i compagni ha giocato solo due amichevoli non di primo piano nei campi di Appiano: il lavoro sta già pagando".

"Conte d’altronde vuole un attaccante così: una stella che sappia giocare al servizio della squadra, che «occupi» gli avversari creando spazi e occasioni per i compagni. Ecco perché ha inseguito Romelu così a lungo. Quando fa a spallate con gli avversari c’è da farsi male davvero. Quando Gabriel è goffo nel respingere il tiro di Lautaro, ed è il più veloce di tutti a mangiarsi il pallone e segnare con il primo tiro in porta, Lukaku dimostra anche che il feeling con il popolo nerazzurro è già sbocciato. La mano che batte il petto sotto la nuova maglia è la prova, l’inchino sotto la curva Nord (come aveva fatto l’amico Radja Nainggolan dopo il primo gol nerazzurro a Bologna) è un altro segnale importantissimo. Così come l’esultanza con Sebastiano Esposito, il baby attaccante che ha tirato la carretta nerazzurra in tutte le amichevoli e che arriva dalla panchina per un abbraccio fraterno. Gesti simbolici, gesti che dicono tanto nella prima notte nerazzurra", aggiunge il quotidiano.

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