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Malagò: “Serie A non a termine? Si deve andare per gradi. In questo momento…”

Il presidente del Coni ha parlato di come il coronavirus cambierà le abitudini degli italiani anche a livello sportivo

Eva A. Provenzano

L'emergenza coronavirus ha fermato anche il calcio, ma è una questione di priorità e ovviamente la gente sa che cosa viene prima. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha detto la sua in merito. «Abbiamo fatto una scelta ed è stato importante farla con tutte le Federazioni insieme», ha detto. Non è stata fatta solo per il calcio. Al governo è stata chiesta un'indicazione univoca che avallasse la scelta sportiva e quella è arrivata con il decreto. Conte e Spadafora hanno convenuto con questa esigenza. E si sono dimostrati sensibili anche rispetto alla necessità di rispettare gli impegni internazionali delle nostre squadre».

Quanto è successo «cambierà molto. Questa cosa provocherà nella coscienza delle persone una convinzione: ci sono cose più importanti del calcio. La Serie A rischia di non essere portata a termine? Si deve andare per gradi. Non ci sono risposte in questo momento, arriveranno tra qualche settimana. Tutte le federazioni, non solo il calcio, hanno il problema del contatto tra le persone. Sia calciatori, che rugbisti e judoka troveranno modo di allenarsi con la presenza del medico sociale».

EUROPEI ED OLIMPIADI - «Se saranno rimandati? Sono decisioni che spettano alle Federazioni internazionali. Credo si stia prendendo tempo e dobbiamo fare il tifo perché le cose cambino in meglio. Le Olimpiadi? Non sono la cosa più importante, ma si tratta di un evento simbolicamente molto significativo. Sarebbe bello se fossero un vero spartiacque, se dimostrassero che il mondo può ripartire. Il Cio lavora per questo».

(Fonte: GdS)

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