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Mancini: “Convinto dal progetto, Balo sta bene in GB. Grazie ET e MM. Sul modulo…”

CONFERENZA STAMPA FINITA -Cosa pensa di Guarin e del momento che sta attraversando Vidic? Quando un giocatore cambia campionato ha bisogno di mesi di assestamento per conoscere compagni e calcio. E’ capitato a Platini. Vidic deve avere tempo...

Simona Castellano

CONFERENZA STAMPA FINITA

-Cosa pensa di Guarin e del momento che sta attraversando Vidic?

Quando un giocatore cambia campionato ha bisogno di mesi di assestamento per conoscere compagni e calcio. E' capitato a Platini. Vidic deve avere tempo per conoscere il calcio italiano. Guarin è un grande calciatore. Ha fatto benissimo al Porto. Non conosco l'attuale situazione, devo parlare con lui per comprendere la sua posizione migliore. 

-Difesa a tre o a quattro? Ripartire dallo stesso assetto?

Zanetti può testimoniare che abbiamo giocato a tre anche quando eravamo più giovani. Anche al City ho giocato a tre a volte. Non è un problema per me giocare a tre o a quattro. Se voglio giocare con delle ali offensive e non le ho devo per forza cambiare modulo. Voglio parlare con i giocatori per capire cosa pensano e poi trarre le conclusioni.

-Cosa pensi di Thohir?

Ringrazio Thohir che mi ha dato la possibilità di tornare qui. Era felice, ma dispiaciuto per Mazzarri. Abbiamo parlato telefonicamente, mi è sembrato una brava persona, speriamo di poter tornare dove eravamo prima.

-Balotelli può tornare all'Inter?

Grande chance al Liverpool. Sta bene lì. Ha avuto la fortuna di tornare in inghilterra, deve sfruttare questa occasione. 

-Cosa pensi dei fischi per Mazzarri?

Faccio il suo stesso lavoro e sono dispiaciuto. E' un ottimo allenatore, mi dispiace quando succedono queste cose. 

-Cosa pensi della crescita della squadra?

E' una grande stimolo, uno dei tanti motivi per cui ho accettato: perché è una squadra giovane, possiamo lavorare bene, possiamo crescere e credo che lavorando bene e con entusiamso si può costruire una squadra giovane e forte nel tempo. E' un forte stimolo per me. Spero che la squadra giochi bene a calcio, cosa per me molto importante. 

-Ci saranno investimenti per vincere?

Quando si inizia a giocare a calcio da bambini per divertimento lo si fa per vincere. E questo è dentro ognuno di noi. Uno fa una cosa e non solo per partecipare, bisogna fare il massimo per questo. Non so cosa accadrà, ma bisogna conoscere la squadra prima. Solitamente quando si prende un giocatore a gennaio o è un fuoriclasse (difficile da prendere a gennaio) o difficilmente si integra con la squadra. Vedremo nei prossimi mesi. Il primo obiettivo è che i nostri giocatori rendano al massimo.

-La crisi può portare a fare progetti a lungo termine per quanto riguarda gli allenatori?

In Italia si licenziano più allenatori, l'allenatore è quello che paga quando le cose non vanno bene. Quando si fa questo lavoro si sa a cosa si va incontro. Uno deve cercare di fare le cose per bene per non farsi licenziare.

-Nagatomo utile agli schemi di gioco per le sue caratteristiche?

Tutti saranno utili ai miei schemi di gioco. Nagatomo sicuramente, ha esperienza, gioca in Nazionale. 

-Subito Derby e poi la partita con la Roma...

Giovedì non sapevo nemmeno del campionato. Anche appena arrivato al Galatasaray giocai poi contro la Juve in CGampions League. Bisogna pensare alla propria squadra e a come giocare, le partite son tutte difficili.

-La domanda di FcInter1908.it: Tue dichiarazioni dopo processo Calciopoli giudicate 'morbide' dai tifosi. La tua posizione ora che sei tornato?

Ho sempre detto le cose come stavano, sono sincero, non devo nascondermi dietro niente, ho sempre detto le cose per come stavano, per la realtà dei fatti, sempre. Ora bisogna solo concentrarsi e pensare al campo. Dobbiamo cercare di migliorare questo in Italia. Viviamo tra polemiche in ogni partita, ma se miglioriamo questo migliora anche il calcio. Bisogna concentrarsi e pensare alla partita. I personaggi più importanti in una squadra sono i calciatori, che fanno divertire i tifosi. Le altre cose non sono poi così importanti, l'ho capito lavorando in Inghilterra.

-Cosa pensi del calcio cileno, dei giocatori cileni e del calcio italiano in crisi?

Sta vivendo un momento straordinario. Medel lo conosco, ottimo centrocampista, ma devo conoscerlo direttamente per dire dove dovrà giocare. Sono felice di lavorare con i giocatori cileni, ho lavorato con Pizarro. Sono professionisti seri. La crisi c'è, ma non solo in Italia, ne risente più degli altri magari il nostro Paese, questo ha fatto sì che il campionato calasse un po' di livello, ma noi amiamo l'Italia nonostante le difficoltà, siamo qui anche per questo. 

-Cosa pensi di Inter, Milan, Juve adesso?

Grandi club d'Italia, i più importanti e famosi all'estero. Sono tre grandi club e ci sarà da combattere contro Juve e Milan. Ora si sono aggiunte Napoli e Roma. La Juve sta facendo benissimo da anni, la migliore squadra in Italia. Il Milan sta tornando grande. Dobbiamo combattere con loro. 

-Ti piacerebbe diventare il Ferguson dell'Inter?

Io non credo di poter stare 27 anni all'Inter. Ferguson è stato 27 anni. Parliamo di un calcio diverso. Io sono contento di essere tornato, sono contento di lavorare ancora in Italia e spero di poter dare una mano all'Inter a vincere.

-Cosa ti porti dietro dalle tue esperienze all'estero? Cosa aggiungerai a questa Inter, magari dal punto di vista internazionale. Ti hanno chiamato anche per questo?

Bisogna chiedere al presidente perché mi hanno chiamato. All'estero si imparano modi di vivere il calcio differenti, con giocatori diversi. Per me sono state esperienze importantissime, nel migliore campionato al mondo (Premier) poi in un grande club in Turchia (Galatasaray). Se un allenatore riesce a fare questo può essere di grande aiuto. Ora torno in Italia, all'Inter e credo che quello che ho fatto in 6 anni possa essermi utile. 

-La squadra è da puntellare nel mercato a gennaio?

Difficile dirlo adesso. Devo conoscere la squadra bene.

-Quanti giorni ti sei dato per dare un'impronta all'Inter?

Nel governo si parla dei 'cento giorni'? Facciamo mille (ride, ndr). Devo iniziare a lavorare, nel calcio non c'è tanto tempo, bisogna migliorare e lavorare in fretta e anche assimilare i miei pensieri. Devo capire i giocatori cosa pensano. Dobbiamo lavorare in fretta e tornare a vincere in fretta. Non ci diamo una scadenza: un giorno, due giorni. Già da oggi inizieremo a lavorare avendo la testa sul nostro lavoro facendolo bene. 

-Quanto è differente il tuo spirito rispetto a dieci anni fa? Quando è arrivata la telefonata?

Non so se sia la stessa cosa di dieci anni fa, ogni momento è diverso. Dieci anni fa ero davvero giovane ed era la prima occasione importante con un club così. Ora le cose stanno in termini diversi e probabilmente non mi sento allo stesso modo. Oggi è sabato, la chiamata giovedì sera. Sono molto felice. 

-La prima cosa che dirai ai giocatori? Kovacic?

L'entusiasmo è alla base del nostro lavoro. Se non c'è voglia di lavorare sorridendo è difficile. Questa è la cosa più importante. Kovacic è giovane, ha grandissime qualità. Bisgona capire che non può giocare sempre benissimo, quando si matura si passa anche attraverso fasi così, difficili. Può diventare un campione in futuro. 

-Cosa cambia per te con la posizione attuale di Moratti? Mourinho ha 'sporcato' le tue vittorie? Il modulo?

La famiglia Moratti ha fatto la storia dell'Inter, dal papà Angelo a Massimo. Se lui ha preso questa decisione credo vada rispettata. Sono felice che lui sia felice, ci siamo parlati, me lo ha detto al telefono. E' ancora dentro all'Inter, credo sia importante. Mi fa piacere che lui sia felice, abbiamo iniziato a vincere insieme. Sono stati momenti bellissimi. Posso solo ringraziarlo per avermi voluto all'Inter 10 anni fa. Grande presidente per me, l'assetto societario è diverso ma lui ora resta sempre figura importante. Mourinho? Non è facile vincere tre competizioni in una stagione. Nel 2004 abbiamo messo insieme una buona squadra, abbiamo iniziato a vincere. Quando hai una buona nase i giocatori capiscono che quella è la strada giusta. Sono stati 6-7 anni molto importanti per tutti, ora dobbiamo essere capaci di ricominciare a vincere, è fondamentale. Modulo? Sul gioco non so, devo ancora iniziare gli allenamenti. Ho delle idee, le mie idee, poi mi confronterò con i giocatori. 

-Analogie tra le due Inter?

Quando si cambia allenatore vuol dire che le cose non vanno bene, non è sempre solo colpa dell'allenatore, a volte delle cose non vanno anche con allenatore bravo e credo che Mazzarri sia bravo. Si può fare quello che si è fatto dieci anni fa, ma non so se ci siano analogie. Devo conoscere i giocatori, ma c'è qualità come dieci anni fa. Bisognava solo mettere insieme grandi giocatori e far meno danni possibili. Credo si possa lavorare bene con questa squadra. 

-Cosa ti ha convinto di più a rimettere in gioco la tua storia di vittorie all'Inter?

Non avrei mai pensato di tornare, perché quando si è fatto tutto bene si ha tutto da perdere. Mi hanno chiamato, ci siamo visti, mi hanno spiegato il progetto e credo possa essere un'altra bella storia. Credo in questo progetto altrimenti non avrei accettato. Non ho la bacchetta magica, ma si può tornare a vincere attraverso il lavoro. Credo nel progetto, Inter grandissimo club. Felice di averlo fatto. 

-Analogia tra questa Inter e quella di dieci anni fa? Tanto entusiasmo ora tra i tifosi. Sono sproporzionati?

Difficile dirlo perché non conosco tutti i giocatori, difficile fare paragoni. Mi fa molto piacere l'entusiasmo, credo sia alla base di ogni tipo di vittoria. Starà a noi riportare i tifosi allo stadio e ricominciare a vincere. Questo è fondamentale per i tifosi. L'entusiasmo è molto importante. 

-Tanti tifosi hanno mostrato entusiasmo sui social. Quanto le fa piacere?

Molto, non avrei mai pensato di tornare all'Inter, è successo tutto molto in fretta, nel calcio accadono queste cose. Mi fa molto piacere, vuol dire che è stato fatto qualcosa di buono. 

Bolingbroke: "Voglio ringraziare calorosamente Mazzarri. Ha messo tanta passione per il club. Non è stata facile questa decisione, Abbiamo creduto fosse arrivato il momento di cambiare. L'Inter deve tornare in vetta al football mondiale. Abbiamo chiesto a Mancini di diventare il nostro allenatore. Ha molta esperienza internazionale, ha avuti buoni risultati in tutti i club dove ha operato. Per lui sarà facile portare l'Inter al successo. Io lavoravo a Manchester quanod lui è arrivato al City. Il club con lui è emerso molto bene. Ottima scelta".

14.12 - Entra Mancini con Fassone, Ausilio e Bolingbroke. Il tecnico ha scattato le foto di rito con la maglia con su il numero delle sue presenze: 226. 

14.08 - E' appena arrivato il vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti che si è accomodato in prima fila. Con lui anche Williamson. 

14.00 - Mancini appena arrivato al centro sportivo. 

13.48 - In sala stampa vengono trasmesse le immagini delle vittorie del tecnico con l'Inter.

13.40 - Tanti i tifosi davanti ai cancelli della Pinetina, come riporta la nostra inviata. E' evidente che Mancini ha riacceso l'entusiasmo dei tifosi nerazzurro. 

Ci siamo. E lo dice lui stesso su Twitter. Alle 14 Mancini si presenta davanti ai giornalisti nella sala stampa del centro sportivo A. Moratti di Appiano Gentile. È come un countdown il suo che scrive: "Ci siamo quasi, manco poco". Il tecnico nerazzurro è molto social. Fcinter1908.it seguirà in diretta il suo primo giorno alla Pinetina.