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Milito: “Derby, l’Inter ha più frecce. Lautaro è felice. Scudetto? Chi va in finale…”

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Le dichiarazioni dell'ex attaccante nerazzurro alla vigilia del derby: "Mourinho ci trasmetteva serenità, Brozovic uomo chiave"

Alessandro De Felice

Alla vigilia del derby della semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Inter e Milan, l'ex attaccante nerazzurro Diego Milito ha rilasciato un'intervista ai microfoni de' La Gazzetta dello Sport: "Io ci sono passato: vincere un trofeo, arrivare in fondo a una competizione, automaticamente avvicina anche gli altri successi".

È davvero così? Chi va in finale orienta anche il discorso scudetto?

"Non ho dubbi. Il derby ti lascia sempre qualcosa dentro, in positivo o in negativo. Abbiamo visto tutti quello che ha passato l’Inter dopo la sconfitta in febbraio. Sarà così anche stavolta".

In fondo, l’Inter del Triplete si alimentò proprio dei successi, uno dopo l’altro.

"Non ho mai creduto alla storia della stanchezza, alle competizioni da privilegiare. Le vittorie danno una carica in più, a me è accaduto questo. Se riesci ad andare in finale, è logico che si acquisisca maggiore fiducia e autostima per lo sprint in campionato".

Come ci arriva l’Inter a questa partita?

"Ora bene. Ha ripreso la marcia, il periodo negativo è alle spalle, la partita con la Juve ha segnato una svolta, le prove successive lo hanno dimostrato".

Come si spiega l’altalena di rendimento nerazzurra?

"Me la spiego con la Champions: le partite in Europa comportano un dispendio notevole di energie nervose. L’Inter è stata protagonista, si è giocata la qualificazione con il Liverpool, poi è andata in difficoltà, una specie di contraccolpo psicologico".

In una volata come questa, qual è l’aspetto decisivo?

"La concentrazione, su tutto. Non si può pensare di essere brillanti fisicamente a fine stagione, le partite si giocano sui dettagli, sugli episodi. E poi, individualmente, ogni singolo giocatore deve essere bravo a curarsi dal punto di vista fisico".

Come si gestisce la pressione?

"Mai guardare il calendario. Il focus dev’essere solo sulla partita successiva, altrimenti si sprecano energie inutili. In questo momento, vince lo scudetto chi non lascia punti per strada. Dunque, una gara è uguale all’altra, a prescindere dal livello degli avversari".

Cosa faceva Mourinho per tranquillizzarvi, in quegli ultimi due mesi infernali?

"Sa cosa deve fare un leader? Trasmettere serenità. Non è questo il momento di caricare la squadra, che già avverte il peso della responsabilità. Gli obiettivi sono chiari a tutti, non c’è bisogno di spiegare niente a nessuno. Devi scaricare la testa, in questo Mourinho era esattamente il contrario di quel che appariva all’esterno. Era tranquillo con noi, elettrico fuori. Ma penso che in questa fase l’Inter possa avere un vantaggio rispetto al Milan".

Ovvero?

"Il fatto di aver vinto lo scorso anno. Tutti conoscono il cammino, tutti sanno come approcciarsi alle gare decisive. E in assoluto, poi, credo che l’Inter abbia qualcosa in più come rosa rispetto al Milan, ha più frecce".

Chi è l’uomo chiave di questo periodo nerazzurro?

"La squadra si è sempre appoggiata al gioco per superare i momenti di difficoltà. Poi, certo, Brozovic è fondamentale, quando è mancato s’è visto".

Pensa che le voci societarie intorno al Milan possano incidere negativamente sulla squadra?

"No, non in questa fase. Ormai sei arrivato a un punto in cui ti stai giocando tutto: vuole che i milanisti si facciano distrarre?".

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Lei conosce bene Lautaro: cosa pensa del suo nervosismo e delle voci di cessione?

"Deve restare sereno, è un periodo troppo importante per lui e per il club. Non ho cambiato idea su di lui: continuo a ritenerlo un calciatore straordinario. Lo vuole Simeone? Non solo Diego, lo cercano in tanti. Ma da quel che capisco ogni volta che parlo con lui, so che è felicissimo a Milano e non pensa ad altro".

Ibrahimovic deciderà se smettere a fine stagione. Quand’è che un campione capisce che è finita?

"È un discorso molto personale, ognuno deve trovare la risposta dentro se stesso. Io dico che lottare contro il tempo è impossibile, è inutile, una battaglia persa".

In definitiva: dove si decide, questo derby?

"Dentro le due aree, semplice".

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