Era girata come indiscrezione già nella giornata successiva alla sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Napoli nel Processo di Calciopoli. Un gossip mai confermato, poco più di una voce di corridoio. Eppure Luciano Moggi pensava davvero che avrebbe vinto. Credeva nell'assoluzione e insieme a lui erano in molti a crederlo. Sull'edizione di Sportweek in edicola oggi leggiamo in un trafiletto dedicato alle notizie incredibili (Non ci posso credere!) che il gossip avrebbe invece basi solide. Moggi non solo credeva nella sua assoluzione, ma aveva già prenotato un noto ristorante di Napoli, "Mimì alla ferrovia", per un gruppo di 40 persone circa. Sebastiano Vernazza, autore dell'articolo, parla di una fonte accreditata secondo la quale Moggi avrebbe predisposto ricchi festeggiamenti per il post-sentenza e invitato un gruppo di fedelissimi composto da avvocati, amici e ovviamente giornalisti. Inevitabile la disdetta di una cena che a questo punto sarebbe potuta risultare piuttosto indigesta. L'autore dell'articolo chiude con una riflessione che condividiamo perfettamente. Se Moggi avesse fatto sua una delle ultime perle del Trap, tutto ciò non sarebbe successo. «Don’t say cat, if the cat is not in the sack»!
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Moggi e la cena indigesta: don’t say cat…
Era girata come indiscrezione già nella giornata successiva alla sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Napoli nel Processo di Calciopoli. Un gossip mai confermato, poco più di una voce di corridoio. Eppure Luciano Moggi pensava davvero...
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