Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il direttore sportivo della Roma Monchi che ha parlato di mercato, di giovani e anche di Zaniolo.
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Monchi: “Nainggolan? Il problema è gestirlo. La Roma voleva cederlo, al di là di Zaniolo…”
Il ds della Roma ha parlato dello scambio fatto in estate con l'Inter
Capitolo rinnovi. Manolas, Under, El Shaarawy e Lorenzo Pellegrini: quando se ne parlerà?
«Sono situazioni diverse. Alcune saranno valutate a fine mercato, altre al termine della stagione. E c’è Zaniolo che, visto il rendimento, forse sarà il primo rinnovo che affronteremo».
E' l'uomo nuovo del calcio italiano. Si aspettava che potesse far così bene da subito?
«No, non me l’aspettavo. Il merito di questa crescita è suo e dell’allenatore, che è stato bravo a crederci. L’Inter non voleva inserirlo nella trattativa per Nainggolan, Ausilio aveva alzato un muro, però volevano Radja e alla fine hanno ceduto. Pensavo che Nicolò fosse uno di prospettiva, ma più a lungo termine. All’inizio volevamo mandarlo in prestito in A visti i tanti centrocampisti in rosa, ma una volta ceduto Strootman abbiamo capito che era il momento perfetto per tenerlo. Zaniolo sta stupendo tutti e so che a livello calcistico in questo momento l’Italia ha bisogno di eroi per ricostruire la fiducia, ma con Nicolò dobbiamo essere più tranquilli, per il suo bene. Ha solo 19 anni».
La domanda che tutti i tifosi vogliono farle: Zaniolo resterà a Roma a lungo?
«Noi abbiamo venduto giocatori importanti per sistemare i conti, perché una società modello deve rispettare le regole. Poi tutti sappiamo, che in Italia e all’estero ci sono club che fanno finta o prendono strade diverse. Ma oggi la nostra idea è costruire una grande squadra, per questo dico che Zaniolo è il futuro della Roma non sarà venduto. Avrà un percorso lungo e importante in questa società. Lui è come un palazzo che stiamo costruendo piano piano, ma se non lo facciamo bene poi può crollare in un attimo. Ne ho visti tanti di talenti che si sono persi».
Il cambio con Nainggolan si è rivelato un affare
«Mi dispiace se sta avendo problemi. Noi intendevamo cederlo al di là di Zaniolo. Radja è forte, il problema è gestirlo».
Nel rapporto qualità-prezzo qual è il giocatore migliore che ha preso per la Roma?
«A livello di rendimento Kolarov, ma Pellegrini ha una prospettiva importantissima».
Boban ha detto alla Gazzetta che il financial fair play oggi frena le nuove proprietà che vogliono investire come Inter e Milan: lei che ne pensa?
«Io dico che la Roma lo rispetta ed è giusto che lo faccia. Il rispetto delle regole dà credibilità ai campionati».
Al nostro manca la competitività: la Juve non ha rivali.
«Per me il campionato italiano è ai massimi livelli. Dal punto di vista tattico da nessuna parte si lavora meglio. Bisogna sfruttare i vivai e avere il coraggio di lanciare i giovani: Barella, Tonali, Mancini, Zaniolo, Cristante, Pellegrini... Ce ne sono di fortissimi e saranno il futuro del calcio italiano, che sta migliorando. Poi c’è la Juve, certo, che vince sempre: ma che fattura anche il doppio di noi. Dove non arriviamo con i soldi, dobbiamo arrivare con le idee e il lavoro».
Finiamo con un gioco: le proponiamo dei nomi, ci dica solo se sono possibili o impossibili per la Roma. Partiamo con Piatek.
«Sarebbe possibile, se non chiedessero 70 milioni. Per me è forte, ma lo è al Genoa. Siamo convinti che lo sarebbe, per dire, anche al Chelsea?».
Tonali.
«E’ uno dei più importanti giovani del calcio italiano, ma potrei dire lo stesso di Barella».
Mancini.
«Adesso impossibile, ma in estate è diverso».
Rugani.
«Impossibile, adesso e dopo. Hanno rifiutato un’offerta di 40 milioni del Chelsea. Non possiamo spendere tanto per un difensore centrale».
Thiago Mendes?
«Impossibile».
Ziyech e Belotti?
«Mi piacciono tutti e due».
Bennacer?
«Ci piace, ma se ne parlerà a giugno».
Dendocker e Ozyakup?
«Impossibili, esattamente come Herrera».
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