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Moratti: “Convinto di Gasp! Fpf? Lavoriamo per il futuro e agli interisti dico che…”

DA SONDRIO – Ore 19:53, dopo aver spiegato cosa rappresenta Inter Campus, il presidente Moratti lascia la sala stampa della Banca Popolare. L’incontro è terminato. E il nostro reportage in diretta da Sondrio, pure.  GENERAZIONI DI...

Eva A. Provenzano

DA SONDRIO - Ore 19:53, dopo aver spiegato cosa rappresenta Inter Campus, il presidente Moratti lascia la sala stampa della Banca Popolare. L'incontro è terminato. E il nostro reportage in diretta da Sondrio, pure. 

GENERAZIONI DI MORATTI- "Speranza o promesse per il futuro? Una volta erano 45 anni di attesa, adesso si sono azzerati. La squadra sta cambiando, ma tutto quello che potremo fare per continuare a vincere noi lo faremo. Sono stato capace di non vincere per tanto tempo, poi sono arrivate le vittorie. Non so cosa farà mio figlio dopo di me, ma sono sicuro che si possa essere positivi anche per i prossimi giorni da interisti..."

RICORDAMMUCE 'O PASSATO - "Cosa si prova ad alzare la Champions o la Coppa del mondo? La prima cosa che ho è pensato è come è leggera... (la sala ride di gusto.ndr). Non me l'aspettavo, ma è stato un sacrificio bellissimo: ce ne abbiamo messa per arrivare fino a lì e poi era così leggera... Ho fatto fatica a capire la situazione, era la fine di una storia che era giusto finisse così: perché era una bella storia, perché era in un posto bellissimo e mi sembrava il premio più giusto per i tifosi. Sono fiero che la mia famiglia sia stata l'unica a regalare all'Inter quella coppa". 

Ecco la risposta a Moratti: "All'estero, magari, alcuni club coprono con una semplice sponsorizzazione il deficit di bilancio. In Italia questo non succede, difficilmente può succedere. Gli aumenti di capitale non sono più possibili e questa regola deve essere seguita. Se verrà messa in pratica saremo messi bene. pesa come dieci anni fa, i costi sono gli stessi, così come i valori, è quindi sempre qualcosa di anomalo rispetto all'economia internazionale. Poi, se vogliamo entrare nel dettaglio dell'ultimo mercato, non credo neppure di aver speso così poco... È vero, invece, che l'Inter deve fare ancora meglio melle operazioni in uscita. Che cosa salva il tutto? Il fatto che io sono tifoso e, alla fine, cerco sempre di tenere un equilibrio tra la parte economica e quella affettiva, tecnica.Mi dispiace come tifoso avere dei limiti, ma come presidente penso non sia sbagliato. O vendiamo o cerchiamo di fare introiti in altri modi. Non c'è solo lo stadio di proprietà come ha fatto una squadra di Torino (non dice la Juventus.ndr), anche perché San Siro è quello che è, ci sono accordi internazionali in ballo che ci garantiranno maggiori entrate e questo lavoro, queste strategie, potranno aiutarci in futuro..."

IL FAIR PLAY FINANZIARIO- Qualcuno chiede al presidente: "Siamo unici in Italia a usare il fpf e ora perché i giornalisti ci criticano lo stesso?"

DOMENICHE NERAZZURRE - ore 19:26 In sala i presenti si alternano tra domande e interventi. Qualcuno spiega al presidente: "Mia moglie lo sa, le domeniche non sono tutte uguali. Una domenica è bella se l'Inter vince, è brutta se l'Inter perde. Quando insegnavo l'Inter ai miei figli e negli anni difficili mi chiedevo se fosse la cosa giusta, poi mi sono riguadagnato la loro fiducia negli ultimi cinque anni".

QUANDO ZANETTI MI DICEVA...- "Il presidente ci apprezza molto, ha molta fiducia in noi. Tutti hanno sempre qualcosa da dire su di noi, ma anche nei momenti più difficili abbiamo continuato a lavorare e a fare del nostro meglio. Zanetti è per me il punto di riferimento e mi tranquillizzava: 'Stiamo lavorando bene, arriveranno i risultati, il premio'. Sinceramente non ci credevo, ma ho continuato insieme a lui a lavorare come avevo imparato da bambino e perché ho avuto la grande fortuna di giocare per l'Inter dove hai tutto a disposizione e non puoi far altro che pensare agli obiettivi. Così è cresciuto il nostro carattere: viene dall'era Cuper, lui ci ha insegnato a fare gruppo e quella era la strada da fare, allora l'abbiamo capito: se fossimo diventati una corazza, saremmo diventati una squadra. Siamo felici di essere arrivati dove siamo, ma abbiamo ancora tanta fame. Non vedo l'ora di ricominciare ad allenarmi con i miei compagni e di vedere come si fa a stare in questo nuovo schema. Voglio aiutare i miei compagni a raggiungere quelli che sono i nostri obiettivi... Abbiamo dato tanta gioia alla gente e questo è un onore per me. Ringrazio l'Inter e il presidente di aver realizzato un sogno: essere in questa squadra lo è e sono pronto a tutto per difenderlo, neanche la panchina mi dispiace perché quando uno è interista non smette mai di esserlo, difficile che io vada a cercare altro..."

IVAN RAMIRO CORDOBA - "Secondo me quello che caratterizza il gioco del calcio è la passione. Io mi allenavo in campi piccolissimi. Quando sono stato scartato perché ero troppo piccolo, l'anno dopo sono andato a giocare in una squadra molto più importante, mi aveva convocato l'Under23 della Colombia. Poi l'allenatore mi ha richiamato e mi ha fatto giocare con lui, non avevo senso di rivincita, era come dare la dimostrazione a me stesso che anche se ero piccolo nella mia vita, con forza, avrei fatto sempre quello che volevo. Da lì ho cercato di andare avanti, di superare i miei limiti. E forse anche così che sono arrivato all'Inter". 

ore 19:18 Il presidente presenta Ivan Cordoba: "Una delle migliori persone che abbia mai conosciuto...", assicura Moratti.

I MODULI DEL GASP - "Devo stare molto attento a quello che dico sui moduli, se no mi dicono che ce l'ho con l'allenatore (sorride.ndr). Credo che Gasperini sia però propenso per il 3-4-3 e anche i giocatori pensano possa essere interessante. Il tecnico vuole provare con quello. La mia fiducia nell'allenatore deve essere incondizionata e poi speriamo che le cose vadano nella giusta direzione"...

ore 19:12 - L'Inter Club di Ponghiera omaggia il presidente Moratti con una targa ricordo e un prodotto dell'artigianato locale. C'è anche un pensierino per la signora Milly Moratti...

LA FIDUCIA IN GASP - "Abbiamo una squadra fortissima quest'anno sotto tutti gli aspetti. Dubbi sullo schema, di quelli si sente parlare, ma abbiamo con calma la possibilità di capire come dobbiamo regolarci, abbiamo giocatori che si possono adattare con caratteristiche diverse e un allenatore molto intelligente. Abbiamo anche grandi giovani... Sono fiducioso per il campionato. La Champions è più difficile, si vive partita dopo partita. Con il nostro solito carattere saranno giornate positive... L'importante è che non si scenda mai in campo con la presunzione di essere campioni del mondo. Nel calcio è fondamentale avere l'umiltà e la voglia di ricominciare sempre a vincere anche dopo tante bellissime vittorie, come le nostre di questi ultimi anni"...

IL CALCIO CHE FA BENE - "Quello che si deve fare nel calcio è convivere con certi problemi, ma che possono essere affrontati, conosciuti. Il calcio ha problemi che vengono dalla popolarità, ma può mettersi a servizio di problemi come fame, razzismo e altre piaghe. Bisogna sempre essere da esempio, non essere esempi negativi, tagliare i rami secchi, E' quello che cerchiamo di fare come Inter. Il nostro è un pubblico dalla grandissima sensibilità, sa distinguere addirittura tra simpatici e antipatici... Ci sono campionissimi che non riescono a smuovere le persone e sono meno amate dei giocatori più deboli tecnicamente..."

IN DIRETTA DA SONDRIO - "L'Inter deve avere un forte carattere. Questa è una delle sue caratteristiche particolari. Giocatori come Ivan, che è qui con me, sanno che siamo arrivati lontani grazie a questa forza"...

- "Quando papà è diventato presidente, io ero in collegio, in Svizzera. Arrivò una lettera di mia sorella, è stata lei a dirmelo. Papà prese l'Inter perché era un tifoso formidabile, la domenica trovava sempre una scusa per andare a vedere la squadra, anche in trasferta. Era un semplice, appassionato tifoso come tanti. Poi, anni dopo, in questa storia ci sono caduto anch'io e devo dire che, dal punto di vista umano, è un'esperienza splendita, soprattutto perché non esiste un tifoso che non vorrebbe non essere il presidente di una squadra di calcio... ".

DA INTER.IT- "Il gioco del calcio vuol dire tutto, non saprei bene da dove iniziare. Quello che posso fare, quindi, è raccontare la nostra esperienza, dico nostra perché appartiene alla mia famiglia e non solo a me, da quando mio padre scelte di diventare presidente a quello che poi è successo a me. Questi incontri sono utili perché, parlando, confrontandomi con voi, posso capirne di più anch'io. Voi sapete che il calcio, almeno per quanto riguarda me, non è l'attività pià economica che esista. Molti mi dicono che bisogna risparmiare, i costi, gli ingaggi, tutto... Tutto buon senso, ma questo discorso finisce sempre con il banchiere che mi chiede 'beh, presidente, ma prendere Messi è così impossibile?'... Questo, alla fine, è il calcio, un senso che va oltre ogni logica. Penso anche che quando si parla di calcio la società non è tua, ma è del pubblico, che non è visto come il cliente. Questo ti mette sempre in condizione di dover avere rispetto".

E' a Sondrio Massimo Moratti e sta parlando della sua esperienza con il 'gioco del calcio'. Fcinter1908.it vi riporta in diretta le sue dichiarazioni e quelle di Ivan Cordoba presente all'incontro organizzato a Sondrio.