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Moratti rilancia l’Inter: Strama fa la squadra e l’immagine. E Fassone…

L’Inter è pronta a ripartire e per farlo ha ricominciato dagli uomini giusti al posto giusto. Massimo Moratti ha deciso di confermare Andrea Stramaccioni sulla panchina nerazzurra e a fare notizia – più del rinnovo in sè –...

Eva A. Provenzano

L'Inter è pronta a ripartire e per farlo ha ricominciato dagli uomini giusti al posto giusto. Massimo Moratti ha deciso di confermare Andrea Stramaccioni sulla panchina nerazzurra e a fare notizia - più del rinnovo in sè - sono stati i tempi del contratto: tre anni (la conferma ufficiale sulla deposizione del contratto in Lega è arrivata qualche ora fa). Nelle ultime due stagioni Benitez, Leonardo, Gasperini e Ranieri erano al massimo riusciti a strappare un biennale al presidente. L'ultimo a firmare per tre anni (ma è rimasto a Milano per due) è stato Josè Mourinho.

Una scelta fatta non a caso: quello del patron interista è sembrato un messaggio chiarissimo inviato soprattutto per trasmettere sicurezza alla squadra. Il giovane allenatore non è di passaggio alla Pinetina, un ragazzo che parla di idee chiare, rivalorizzazione e che sembra adattarsi perfettamente alle esigenze 'aziendali', a cominciare dalla lingua. Lui o un altro tecnico non sono 'l'istess', Moratti lo ha scelto per rivalutare l'immagine dell'Inter e per valorizzare in un certo modo la rosa nerazzurra.

E pure il marchio sarà rilanciato. Per questo la società di Corso Vittorio Emanuele ha assunto tra le sue fila Marco Fassone. Il neo direttore generale sostituisce l'ex amministratore delegato Ernesto Paolillo ed ha il compito di lavorare sullo sviluppo commerciale del club interista. Un suo contributo sarà importante anche per la costruzione dello stadio di proprietà. Lo stesso dirigente aveva preso parte alla realizzazione dello Juventus Stadium.

Accanto a loro ci sarà Ivan Ramiro Cordoba. Il suo ruolo non è stato ancora ufficializzato, ma il difensore nerazzurro, che ha appena appeso gli scarpini al chiodo, sarebbe pronto a fare da collante tra la squadra e la società. Il colombiano potrebbe usare la sua esperienza: 13 anni all'Inter fanno più che curriculum.

Fatte le dovute scelte in testa alla società e sulla panchina, Branca e Ausilio avranno il compito di regalare a Strama le pedine giuste per ridare vigore alla squadra. Intanto è arrivato Palacio. Poi, si dovrebbe fare di tutto per trattenere i campioni imprescindibili, quelli che fanno la differenza, come ad esempio Sneijder. Si dovrebbero fare le giuste cessioni che servono a rimpinguare le casse e per centrare colpi che una volta per l'Inter non sembravano così impossibili. E ci sono poi in rosa giovani sui quali puntare per provare a costruire qualcosa, come i vari Ranocchia, Alvarez, Coutinho. Quello appena trascorso è stato un anno difficile, caratterizzato da troppe giornate storte in un campionato che non ha mostrato chissà quale grande livello, un mercato fatto bene può raddrizzare la storia. E allora, vietato sbagliare.