Josè Mourinho, in un'intervista a TVI, ha parlato di diversi temi, tra cui il suo passato in Italia e il Fair Play Finanzario, entrato in vigore da quest'anno: "Qui al Chelsea sono felice. Diciamo che è l'unica tappa dove non sto già pensando alla prossima. In tutte le altre pensavo comunque sempre al passo successivo. In Portogallo pensavo di andare in Inghilterra, in Inghilterra pensavo all'Italia, che suscitava in me una curiosità molto speciale. Poi, però, mi mancava un'esperienza in Spagna e sono andato in Spagna. Ora sono tornato nel posto che preferisco, sia per quanto riguarda l'ambito lavorativo che quello sociale e familiare. Sono tornato qui con l'obiettivo di restare. Nella prima esperienza al Chelsea, non c'era alcun fair play finanziario. C'era un proprietario giovane con voglia di investire. Ha costruito una squadra forte che di fatto è durata 10 anni ad alti livelli".
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Mou: “Fpf? Multe inutili: parti da -6 e vediamo! Incuriosito dall’Italia, poi però…”
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Si parla di Fair Play Finanziario, nell'anno delle prime sanzioni a City e Psg. Lo Special One la pensa così: "Ci sono multe conosciute e se ci sono le multe vuol dire che c'è un controllo. Ora: le multe sono giuste? No, credo che sia giusto invece togliere titoli e punti. Se hai soldi, che ti consentono di oltrepassare il Fpf, quando vinci non ti interessa delle multe. Togliere due giocatori dalla lista Champions? Invece di andare con 24 vai con 22. Invece, dire che cominci il prossimo campionato da meno sei, o che non giochi la prossima Champions e vai in Europa League, è decisamente più complicato.
Chi trae beneficio dal FPF? "La verità è che i grandi beneficiari sono i club più forti economicamente e con più storia e tifosi. Si parla tanto di marketing e settore commerciale ma dipende tutto dalla storia. Nessuno fattura milioni senza avere una grande storia. Il Real Madrid è fortissimo proprio perché ha una grande storia, che non può essere paragonata con quella di nessun altro club, e ha tifosi in tutto il mondo. Squadre come Real, Barcellona, Bayern o United, che hanno una storia diversa dagli altri, sono ovviamente avvantaggiati. Un nuovo proprietario, che vuole far crescere rapidamente il suo club, non può competere con questi. Per come è strutturato, il fair play finanziario genera un po' di confusione. A me personalmente piace lavorare in un club che rispetta il Fpf al di là dell'obbligo giuridico, ma proprio come una questione di orgoglio proprio. Per comprare dobbiamo anche vendere. Mi piace lavorare così", la risposta di Mourinho.
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