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Murillo Sr: “E’ un orgoglio, indescrivibile. Vederlo al Meazza? Da non crederci…”

Jeison Murillo è sempre più un idolo, e un simbolo, per la sua patria e per la sua nazione, difesa regolarmente con la maglia della Seleccion colombiana. In questi giorni, dopo la bella vittoria col Perù, si è parlato molto di lui. Antena2 ha...

Dario Di Noi

Jeison Murillo è sempre più un idolo, e un simbolo, per la sua patria e per la sua nazione, difesa regolarmente con la maglia della Seleccion colombiana. In questi giorni, dopo la bella vittoria col Perù, si è parlato molto di lui. Antena2 ha ospitato sulle sue frequenza il papà di Jeison Murillo.

Queste le sue parole: “Abbiamo sempre cercato di insegnargli molto da quando era ragazzo, l’unione tra noi è molto buona. E’ andato via da casa a 18 anni, quando lo hanno acquistato. Giocava nel Deportivo Calì, è cresciuto lì e da lì poi lo comprarono in Italia (l’Udinese, ndr). A me piace il calcio, ho giocato ma non a livello professionale, solo amatoriale. Che impressione mi fa che mio figlio sia un giocatore dell'Inter e un leader della Nazionale? Noi oggi la viviamo tranquillamente, chiaro che è indescrivibile, è un orgoglio. E’ lui che sta vivendo tutta questa situazione, è lui che sa realmente cosa sente. Cosa vivo quando lo vedo in campo, a cantare l’inno colombiano? Qualcosa di molto grande, qualcosa di bellissimo, qualcosa di indescrivibile. Credo che uno preghi sempre Dio per raggiungere i propri sogni. Quando questi diventano realtà, è un orgoglio davvero incredibile. Quando lo vedo e lo abbraccio, gli faccio i complimenti, lo amo sempre, vedo sempre le sue partite. Finito di giocare ci sentiamo al telefono, commentiamo la gara, quello che è andato bene e quello che è andato male, se c’è da correggere qualcosa o meno. Seguo le partite da casa, lo guardo molto. Che effetto fa vederlo ora giocare con autorità al fianco di giocatori come Falcao, Ospina e Guarin, affermati già da anni quando lui era ancora piccolo e poco noto? Io lo conosco e avevo fiducia in lui. A lui piace ordinare e mettere ordine in campo, gli piace parlare, fa sempre molto sul serio in campo. E’ incredibile ogni giorno vederlo, vedere dove sta, assieme a giocatori importanti. E’ molto bello. Opportunità di raggiungerlo a Milano e stare con lui? No non l’ho ancora avuta, l’anno che viene può succedere. Se mi sono immaginato cosa possa essere entrare al Giuseppe Meazza e vedere mio figlio su quel campo? Posso immaginare che sia incredibile. Da non crederci”.