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Mutu: ” Per un pelo non sono tornato all’Inter, e domenica….”

La Gazzetta dello sport ha intervistato Adrian Mutu, in vista della gara di domenica contro l’Inter. Ex nerazzurro ha esordito con la maglia dell’Inter in derby di coppa Italia il 12 dicembre del 2000. Ecco le sue parole: «Ero...

Riccardo Fusato

La Gazzetta dello sport ha intervistato Adrian Mutu, in vista della gara di domenica contro l'Inter. Ex nerazzurro ha esordito con la maglia dell'Inter in derby di coppa Italia il 12 dicembre del 2000. Ecco le sue parole:

«Ero arrivato da appena una settimana e Lippi mi mise in campo in un derby di Coppa Italia: vincemmo 3-2, segnai un gol di testa e presi pure un palo».

Ma davvero ha rischiato do tornare all'Inter?

«Vicinissimo: mi voleva Mancini, il mio procuratore parlò a lungo con l’Inter ma poi non se ne fece nulla. Però sì, c’è mancato veramente poco: successe quattro anni fa».

Era un'Inter molto diversa, una specie di "Ballando sotto le stelle"...«Ronaldo, Vieri, Baggio, Blanc, Zamorano, Di Biagio, Moriero e tanti altri: una squadra fortissima e fantastica. Io avevo appena segnato 30 gol in Romania, avevo vent’anni e nello spogliatoio dicevano “Chi è questo?”».

Che Mutu era all'epoca?«Uno che stava spesso coi sudamericani per integrarsi al meglio. Nel mio stesso periodo arrivò Ivan Cordoba, e sa chi mi aiutò tantissimo? Il capitano, Javier Zanetti».

Che impressione le fa vedrlo ancora in campo?«Sono pochi che possono vantare quella forza che ha lui: è impressionante quello che fa, esemplare. Un vero… mostro».

Nel 2000 chi era il capo dello spogliatoio?«Ero troppo piccolo, non capivo ancora quelle cose…» (ride).

In una scala da 1 a 10 quanto si è pentito di lasciare l'Inter?«Zero, mai successo, anche perché decisi io di farlo: Lippi mi disse che facevo parte dei 4 attaccanti, ma da sempre ho avuto una cosa in testa, giocare».

Domenica lei potrebbe segnare il 100° gol in A...«Ci sto dietro pochissimo ai numeri, ma capisco che è una cifra importante, forte, anche perché fa parte della mia lunga storia nel calcio italiano».

Se dovesse fare gol, come le piacerebbe segnare?«Per noi attaccanti vale solo una cosa, una sola: la rete che si muove dopo un tuo tiro, e non ci frega niente se lo fai bello o brutto, basta metterla dentro».

Qualche volta ci ha pensato…«Andrebbe bene anche di ginocchio, basta fare festa…».

Abbiamo notato dopo il gol di domenica un particolare abbraccio a mister Arrigoni..«Ve ne siete accorti tutti perché l’ho fatto in campo, ma è da tempo che lo stringo così: è una cosa nostra che di solito avviene lontano dalle telecamere»

Il suo più bel gol fino ad oggi?«Dico il secondo al Genoa proprio col Cesena».

Cosa ha trovato a Cesena di particolare?«La gente è eccezionale, mi piacciono da matti i romagnoli. E sto bene con tutti i componenti della squadra e della società, una famiglia. Oltre al fatto che il nostro stadio sa di inglese, coinvolge».

Qualche tempo fa h adetto che si meriterebbe un bel 5....«Eddai, basta con ‘sta storia… anche perché fra 2-3 settimane potrei darmi anche 8».

Che Cesena troveròà l'Inter?«Una squadra che ha ritrovato fiducia e autostima, e che penso meriti di lottare non per la salvezza ma per qualcosa di più. Purtroppo, però, troveremo un’Inter che mi sembra si sia riavviata bene dopo un inizio difficile e pieno di tanti infortuni. Di certo sarà un bel match».

A quanti gol arriverà quest'anno?«Doppia cifra, di questo ne sono sicuro».

Un pronostico per Cesena- Inter?«2-1 per noi».

Rimarrà a Cesena a gennaio?«Penso di sì». Pausa. «E’ una battuta, eh…».